I mercati azionari asiatici sono scesi oggi quando i rendimenti dei Treasury statunitensi hanno raggiunto il livello più alto degli ultimi due anni e una massiccia vendita di titoli tecnologici globali ha preoccupato gli investitori per l’inflazione e la ripresa.
Anche l’Europa ha aperto passivamente, ma in pochi minuti ha fatto marcia indietro. Ibex è in rialzo dello 0,35% e viene scambiato di nuovo sopra gli 8800 punti.
Nell’ambito della selettività, i maggiori progressi sono stati per Inditex, che ha guadagnato il 3,7%, e Repsol e Merlin, le cui azioni sono aumentate di oltre l’1%. Solaria è nella peggiore situazione dei caribù, con un taglio del 2%.
Il Nikkei ha raggiunto il minimo di tre mesi oggi, poiché le azioni tecnologiche e le preoccupazioni per le nuove restrizioni alle aziende per arginare un aumento record dei casi di coronavirus hanno intaccato la propensione al rischio. La multinazionale tecnologica giapponese Sony Corp è scesa di quasi il 13% nel mercato azionario mercoledì dopo che i suoi investitori hanno accolto con favore l’acquisto da parte di Microsoft della società di videogiochi Activision Blizzard come una brocca di acqua fredda.
Sul tabellone macroeconomico di oggi, spicca il comunicato dell’IPC di dicembre sia in Germania che nel Regno Unito, mentre negli Stati Uniti, nel pomeriggio, verranno rilasciati nello stesso mese i numeri dei permessi di costruzione e di costruzione di alloggi.
All’ordine del giorno, dal canto suo, la pubblicazione dei dati trimestrali della società olandese specializzata in apparecchiature per la produzione di semiconduttori ASML Holding, e a Wall Street, tra gli altri, i risultati di Alcoa, Morgan Stanley, US Bank, Procter & Gamble , United Airlines e United Health Group, tutte aziende leader nei rispettivi settori di attività.
Tuttavia, per ora, la stagione degli utili trimestrali sta passando inosservata, con i rendimenti obbligazionari in forte espansione che monopolizzano l’attenzione degli investitori e condizionano le loro decisioni di investimento.
I prezzi del petrolio rimangono ai livelli più alti dal 2014 a causa delle interruzioni degli oleodotti
Dall’Iraq alla Turchia e alle tensioni politiche globali, alimentando i timori dell’inflazione
diventare più stabile.
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