Madrid, 16 ottobre (Stampa europea) –
Un team internazionale guidato da Consiglio Supremo per la Ricerca Scientifica (CSIC) Scopri le molecole più grandi mai trovate nello spazio. Nello specifico, lo è Due molecole, ciascuna composta da 21 atomi, situate nella nube interstellare fredda (TMC).1.
I risultati sono pubblicati sulla rivista “Astronomia e Astrofisica”Fornisce nuovi modi per comprendere la complessità chimica dell’universo.
situato in Costellazione di Toro, a circa 500 anni luce da noiLa nube interstellare TMC-1 (Taurus Molecular Cloud) è una delle nubi interstellari più vicine all’osservazione della formazione di stelle come il Sole.
Questa nuova scoperta in cui è stato utilizzato Il radiotelescopio di 40 metri del National Geographic Institute (IGN) all’Osservatorio Yepes (Guadalajara), Rappresenta un altro passo avanti nella comprensione della composizione chimica di questa regione di formazione stellare.
I ricercatori hanno identificato due composti di cianuro (molecole organiche contenenti gruppi di cianuro nella loro struttura) derivati dall’acenaftilene (C12H8), l’idrocarburo policiclico aromatico (PAH).
Gli idrocarburi policiclici aromatici, la cui struttura è costituita da anelli di carbonio e idrogeno, si trovano naturalmente in sostanze come carbone o benzina. Si ritiene che queste molecole potrebbero essere uno dei pilastri su cui si baserà l’origine della vita nello spazio.
Un’attenta analisi delle costanti di rotazione derivate (transizioni tra i livelli di energia rotazionale o rotazionale di queste molecole) ha permesso agli scienziati di concentrarsi su molecole più grandi del naftalene (composte da 10 atomi di carbonio e 8 atomi di idrogeno), ma più piccole dell’antracene e del fenantrene (composte da 10 atomi di idrogeno). atomi di carbonio e 8 atomi di idrogeno). Composti rispettivamente da 14 atomi di carbonio e 10 atomi di idrogeno, fusi in tre anelli benzenici).
La procedura utilizzata, che si basa sul rilevamento di tutte le linee di spin di queste molecole, garantisce un’identificazione inequivocabile rispetto ad altre tecniche che utilizzano metodi statistici.
“Questi risultati supportano uno scenario in cui gli IPA crescono in nubi fredde da anelli di carbonio fusi di cinque e sei atomi di carbonio, non solo sei, come si pensava in precedenza.“, sottolinea José Cernecharo, ricercatore CSIC presso l’Istituto di Fisica Fondamentale (IFF-CSIC).
I calcoli di chimica quantistica, la sintesi chimica di queste molecole e lo studio spettroscopico in vitro supportano l’identificazione molecolare di questo team.
“Nello spettro, le molecole sembravano rispondere alle frequenze delle molecole con elettroni spaiati, che chiamiamo radicali, ma questo era solo in apparenza“Si sono semplicemente mimetizzati, il che li ha resi difficili da individuare fino ad ora”, afferma il ricercatore dell’IFF-CSIC.
Queste conclusioni sono inquadrate Progetto Don Chisciotteche mira a svelare la complessità chimica della nube interstellare fredda e ha contribuito alla scoperta di oltre 90 specie molecolari negli ultimi quattro anni. Uno dei risultati più importanti di questa collaborazione è stato il rilevamento di una quantità significativa di idrocarburi puri in quantità molto grandi, utilizzando un metodo di rilevamento standard linea per linea.
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