Primo emendamento:
Gli ambientalisti si sono riuniti fuori dal Parlamento britannico alla vigilia della Giornata della Terra per sollecitare un’azione contro il riscaldamento globale, mentre i cittadini di tutto il mondo piantano alberi e raccolgono rifiuti per celebrare il 54° anniversario della giornata.
Quest’anno, la Giornata della Terra è preceduta da settimane di temperature estreme che si riflettono nel massimo registrato in Thailandia e da un’ondata di caldo in India, dove almeno 13 persone sono morte a causa di un colpo di calore.
Gli scienziati hanno avvertito che le temperature medie sul pianeta potrebbero raggiungere un record storico tra il 2023 e il 2024.
“L’impatto sul clima è già qui”, ha detto Areeba Hameed, co-direttore esecutivo di Greenpeace, durante una manifestazione che chiedeva un’azione contro il riscaldamento globale davanti al Parlamento britannico. Hameed ha aggiunto che quando visita la sua città natale, New Delhi, ha voglia di “mettere la testa in un forno”, aggiungendo che l’ondata di caldo londinese del 2022 è stata come qualcosa uscito da un “film distopico”.
Gli attivisti, guidati dal gruppo Extinction Rebellion, si sono incontrati a Londra per avviare una manifestazione di quattro giorni a cui hanno partecipato circa 30.000 persone, in quello che rappresenta un cambiamento nella strategia di questo gruppo, riconosciuto per le sue pratiche dirompenti come il blocco delle strade. Lanciare vernice contro opere d’arte e rompere vetri.
Oltre a queste azioni, sono previste altre manifestazioni pacifiche per commemorare la Giornata della Terra a Roma e Boston, nonché campagne di pulizia in India e Florida.
In Perù, gli indigeni donavano fiori alla “Pachamama” ed eseguivano un antico rituale di purificazione. Questo rituale ancestrale viene eseguito con l’obiettivo di ringraziare la Madre Terra e avvertire della situazione in Amazzonia, ha dichiarato Walter Alarcón, presidente dell’International Shaman Healing Organization in Perù.
Proprio questa settimana, dopo un incontro con il suo omologo colombiano, Gustavo Petro, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha chiesto al Congresso del suo Paese di erogare 500 milioni di dollari per aiutare i Paesi attraversati dalla foresta amazzonica (Brasile, Colombia, Bolivia, Ecuador, Guyana, Perù, Suriname e Venezuela) per proteggerlo.
Più o meno nello stesso periodo, le Nazioni Unite hanno avvertito che i governi non stavano rispettando l’accordo di Parigi, che cercava di mantenere l’aumento della temperatura al di sotto di 1,5 gradi limitando l’uso di combustibili fossili.
In effetti, un rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change, un gruppo di scienziati delle Nazioni Unite creato per monitorare e valutare questo problema, afferma che il pianeta si riscalderà oltre 1,5°C tra il 2030 e il 2035.
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