lunedì, Novembre 25, 2024

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Festival di San Sebastian 2022: recensione “Runner” di Marianne Mathias (concorso)

Questo piccolo film onesto si concentra su una giovane donna alle prese con le conseguenze della morte inaspettata del suo turbolento padre.

Piccola e piccola, oscurata da ogni oscurità, corridore È un film semplice e straziante che racconta le conseguenze della morte di un padre su una giovane donna di una piccola ma così piccola città che a volte sembra avere dozzine di residenti. Haas (Hannah Schiller) vive con suo padre, una figura curiosa per coloro che oscillano tra crimine, religiosità e alcol: la finta “canzone” di un insegnante, come diciamo qui. Egli è, inoltre, un debito verso tutto e tutti.

In granulo da 16 mm. Con la rappresentazione così insatura che i personaggi sembrano vivere nel peggior clima possibile, Matthias racconta alcuni momenti della vita di Haas, affrontando il presente e il difficile futuro che ci attende, in una città del Missouri. In un tempo e in un luogo così tenui che potrebbero essere il 1950 o il 1970 o l’altro ieri, Matthias intreccia gli incontri e le liti di questa ragazza, insolitamente eloquenti, con personaggi come Will (Darren Hall), un altro giovane con problemi che incontreranno la sua strada e accompagnarla in uno schizzo di viaggio. .

Nella semplicità che gestisce questo film europeo girato negli Stati Uniti e con personaggi del Nord America, corridore Si trova in un’area uniformemente distanziata tra Terence Malek I e il film indie Dagli anni ’90 su giovani taciturni e solitari in piccoli paesi dove non c’è prospettiva di speranza in vista. E questo incontro, discreto ma significativo, potrebbe essere l’unica cosa positiva in questo film triste, tetro ma altamente realistico e credibile che rivaleggia, forse un po’ sorprendentemente, a San Sebastian.

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Visivamente molto cauto (di forma quasi quadrata) e con un’eleganza sciatta che non nasconde la sua precisione formale, corridore È un film su quelle potenziali relazioni che vengono ricordate in modo prezioso per quello che intendevo in quel momento. Un incontro tra anime perdute, un giro in bicicletta e la prospettiva di porre fine al bene in cui si è incastrati per iniziare a ricostruire l’idea della vita.