L’Italia ha definitivamente seppellito la prolifica epoca dei Draghi. Il primo ministro ha sofferto mercoledì dopo aver perso il sostegno dei suoi partner esecutiviQuesta mattina ha annunciato alla Camera dei Deputati che presenterà la sua lettera di dimissioni al Presidente della Repubblica italiana. Sergio Mattarella. Il Parlamento ha saltato il processo di un secondo voto di fiducia, come indicato dal corretto sistema bicamerale italiano, e Draghi ha successivamente visitato il Palazzo del Quirinale. Presidente dello Stato E presenta le tue dimissioni. Il Capo dello Stato ha accettato e gli ha chiesto di rimanere in carica per gestire l’attualità. L’Italia aprirà ora un processo elettorale che porterà alle elezioni generali nella prima o nella seconda settimana di ottobre. Uno spettacolo da capogiro in un momento delicatissimo per l’Italia e l’Europa.
Draghi è comparso alla Camera dei Deputati dopo le nove di questo giovedì mattina, dove ha ringraziato e ricevuto sonori applausi. Commosso dalla vista, ha ribaltato la sua battuta preferita sui banchieri centrali. “Come vedi, a volte viene usato il cuore di un banchiere.” Quindi, brevemente, ha guidato il processo. “Alla luce del voto di ieri, vorrei aggiornare la sessione per visitare il Presidente per informarlo della mia decisione”.
Mercoledì mattina ha portato a una sorta di interruzione politica che nessuno si aspettava. Draghi è apparso al Senato con l’intenzione di revocare la decisione di dimettersi sei giorni prima. Lo ha fatto grazie al forte sostegno popolare e all’enorme pressione internazionale, ricordando la complicità dell’Italia su questioni come la guerra in Ucraina e gli impegni in sospeso con l’UE. Nessuno sembrava voler lasciare Draghi. Secondo un sondaggio dello scorso fine settimana, solo 3 italiani su 10 vorrebbero andare alle urne francobollo. Così Draghi si presentò al Senato con un artificioso piano di governo che si proponeva di firmare per portarlo avanti. Ma la politica autodistruttiva italiana è esplosa inaspettatamente di nuovo.
I partiti di destra La Liga e Forza Italia, che facevano parte della coalizione di governo di Draghi, videro la situazione troppo favorevole per vincere un’ipotetica elezione e rovesciarono il presidente del Consiglio. Entrambe le parti hanno ritirato il loro sostegno all’amministrazione con il pretesto di non continuare sotto l’egida del Movimento 5 Stelle. E poi lo fece Grilli, che ha avanzato gravi accuse contro il Primo Ministro per non aver soddisfatto le sue richieste. Ragioni di parte non possono che spiegare l’esplosione di Forza Italia, il partito di Silvio Berlusconi, che fa parte del Partito popolare europeo.
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