30-04-2024
Il medico, di Olavarria, lavora al Leonford Hospital, che ospita quasi 15.000 persone, e che era sul punto di rimanere senza un centro sanitario.
Il medico olavariano Carlos Prego è stabilito in Sicilia, dove esercita la professione presso l'Ospedale di Leonfort, città di circa 14mila abitanti situata in provincia di Enna, al centro dell'isola più grande del Mediterraneo.
“Il dottor Carlos Prego, un altro italiano all'estero rientrato in Italia” sottolinea un comunicato stampa diffuso nella penisola.
Ex professore alla Facoltà di Scienze della Salute, Caccipit è arrivato in Italia attraverso una crociata portata avanti dal Presidente di Caccipit (Consulenza Pubblica Amministrazione e Aziendale In Cultura Commercio Industria e Produzione in Italia) e dal Console italiano (CONFAPI – Sicillae). Industria Privata) Argentina Eric Moscatello e il suo amministratore delegato Javier Ravicule.
L’Ospedale di Leonforte è uno degli ospedali a rischio chiusura, come lo sono moltissimi ospedali in Italia attualmente colpiti dalla più grande crisi sanitaria del secolo scorso.
Nel rapporto si evidenzia che Prego è “un medico di grande esperienza, italiano nato in Argentina, laureato in medicina nel 1986 e in medicina clinica nel 2004 presso l'Università di La Plata a Buenos Aires”.
Da ricordare anche l'importante curriculum del medico di Olavarria, che fu Primario del Servizio di Medicina Interna dell'Ospedale PAMI, Professore di Medicina Clinica e Preside Associato della Facoltà di Scienze della Salute dell'Università Nazionale della Provincia di Buenos Aires. Ayers.
Invitato da Moscatello, Prego ha deciso di raccogliere la sfida di garantire il diritto alla salute in una città che da anni lottava per regolarizzare e riavviare l'attività ospedaliera.
Moscatello si trovava in una situazione simile a Musomeli ed è riuscito a salvare l'ospedale nel 2022 con l'arrivo di nove medici italo-argentini.
“Prosegue la collaborazione di Moscatello e Ravicule nell'emergenza sanitaria dell'Agenda 2030 con tutti i medici, i comuni siciliani e italiani, nell'obiettivo sociale di garantire il diritto alla salute dei medici nipoti di nonni immigrati dopo le due grandi guerre” valuta il rapporto .
“Una soluzione sostenibile che chiude la ferita aperta un secolo fa. Una piccola ma grande rivoluzione ci convince che c'è speranza per un'Italia migliore”, conclude.
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