Beirut, 4 giugno (Principe Latina) Il deputato Hassan Fadlallah ha chiesto oggi la formazione di un’unione nazionale tra i blocchi parlamentari libanesi per accelerare la formazione del nuovo governo, dopo le elezioni legislative del 15 maggio.
Un membro del blocco Lealtà alla Resistenza, Fadlallah, ha sottolineato la necessità di nominare il primo ministro prima della fine dell’amministrazione del presidente Michel Aoun in ottobre.
Il parlamentare ha chiesto un gabinetto in grado di lavorare alla stesura di un nuovo piano di risanamento che fornisca protezione ai depositanti e stabilisca un programma di salvataggio praticabile per la nazione.
Falah ha detto che il governo in carica ha risposto alle sue due missioni negli otto mesi in cui era al potere, negoziando con il Fondo monetario internazionale e tenendo elezioni parlamentari.
Ma il rappresentante della fedeltà alla resistenza ha chiesto l’inclusione del nuovo governo per motivi di efficienza e trasparenza nell’attuazione del piano di ricostruzione, che inizia con la risoluzione dei problemi elettrici.
“Sentiamo ancora discorsi ad alta voce da coloro che non vedono altro che la loro immaginazione e cercano di imporre le loro condizioni facendo affidamento sull’esterno”, ha sottolineato.
Il politico ha ribadito la priorità di formare un governo che affronti i temi dell’attuale tracollo economico e finanziario, lontano dagli slogan e dalla retorica falliti.
Il governo del Primo Ministro Najib Mikati è al lavoro da domenica 22 maggio, su base temporanea, e l’elezione dei membri delle commissioni miste martedì prossimo darà continuità al regolare periodo della ventiquattresima sessione legislativa corrispondente a Mandati 2022-2026.
Il Libano riconosce 18 sette religiose e, secondo la distribuzione dei poteri dalla Carta dell’indipendenza del 1943, il presidente della repubblica deve essere un cristiano maronita, il primo ministro un musulmano sunnita e il presidente del parlamento sciita, e così via. altri.
Il Popolo dei Cedri ha tenuto le elezioni parlamentari il 15 maggio nel mezzo di una crisi economica e finanziaria che ha fatto precipitare nella povertà quattro libanesi su cinque, secondo le Nazioni Unite.
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