La Paz, 2 giugno (EFE) .- La Bolivia e l’Italia hanno annunciato questo giovedì un accordo per rivendicare un’iconica dimora nel centro storico di La Paz, di proprietà del fondatore della città, attraverso una donazione di 2. Milioni di euro per diventare un tradizionale centro di sicurezza.
L’annuncio è stato dato nel corso di una cerimonia alla Farnesina, presieduta dal Ministro degli Esteri boliviano Rogelio Maida, dall’Ambasciatore italiano in Bolivia Francesco Dafuri e dal Ministro della Cultura Sabina Orellana.
Nel suo intervento, Mehta ha affermato che in questa giornata commemorativa della festa nazionale italiana “si è concluso il processo negoziale”, che consentirà all’agenzia italiana di effettuare donazioni per la cooperazione allo sviluppo.
Il ministro degli Esteri boliviano ha spiegato che il palazzo, situato in Plaza Murillo, dove risiedono il potere esecutivo e la sede del parlamento, apparteneva a Rosa Acramonde, una “discendente diretta” dello spagnolo Alonso de Mendoza, che fondò la città nel 1548.
Alcuni documenti storici indicano che il palazzo fu costruito tra il 1937 e il 1940 e che la proprietà di Acramande ora vale circa $ 80 milioni.
Il primo e unico proprietario della proprietà apparteneva a una delle famiglie più ricche del paese senza figli, motivo per cui la casa a tre piani con molti balconi divenne demaniale.
Maida ha sottolineato che il palazzo presenta “un’architettura francese che si è innamorata della classe ricca della Bolivia” e per questo si trova nella piazza principale della città.
Il restauro del palazzo significherebbe “dimettersi” in vista del rapporto del proprietario con l’aspetto della città durante il dominio coloniale spagnolo, ma “dimenticherà” la ricchezza del patrimonio, ha affermato il funzionario. Riflette.
A sua volta, l’ambasciatore italiano ha evidenziato l’immediata firma dell’accordo bilaterale, che ha sottolineato essere “molto di più” di un intervento di restauro ma volto a trasformare l’immobile in un tradizionale edificio di recupero.
Duffy ha sottolineato che la cooperazione fornita alla Bolivia aiuterebbe a “rafforzare” l’identità culturale e “dare valore economico”.
A questo proposito, il ministro della Cultura boliviano ha osservato che in queste strutture opererà il Centro di fluorurazione per la conservazione del patrimonio culturale boliviano, che aiuterà a “mostrare ed esporre” la ricchezza del Paese. EFE
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