venerdì, Novembre 15, 2024

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Abbas accusa Israele di “consolidare l’apartheid” e di “distruzione sistematica” della soluzione dei due Stati

Giovedì il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas ha condannato il “consolidamento dell’apartheid” da parte del governo israeliano attraverso “l’occupazione di terre che violano i principi del diritto internazionale”, accusandolo di “distruggere sistematicamente la soluzione dei due Stati”. Durante il suo discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Abbas ha ribadito il suo appello al ritiro israeliano dai territori palestinesi e al ritorno ai confini pre-1967: “Coloro che credono che la pace possa prevalere in Oriente senza che il popolo palestinese goda di tutti i suoi diritti si sbagliano. .” Pertanto, ha avvertito che le azioni israeliane “sollevano interrogativi” sulle risoluzioni emesse dalle Nazioni Unite e sulle organizzazioni che ha esortato ad “attuare” le loro risoluzioni per “porre fine all’occupazione israeliana” e realizzare le aspirazioni dei palestinesi. Uno Stato palestinese “indipendente e pienamente sovrano”, “i nostri soldi e le nostre risorse”. D’altra parte, Abbas ha condannato lo scavo di tunnel da parte delle autorità israeliane sotto la moschea di Al-Aqsa, “un luogo di culto esclusivamente per i musulmani”, minacciando i crollo del santuario, che “potrebbe portare ad un’esplosione con innumerevoli conseguenze”. Il presidente dell’Autorità palestinese ha chiesto la convocazione di una conferenza internazionale di pace in Medio Oriente e ha invitato tutti i paesi interessati ad attuare la soluzione dei due Stati. Ha concluso: “Continueremo la nostra resistenza pacifica alla brutale occupazione”. In questo senso ha preteso le scuse non solo di Israele, ma anche del Regno Unito e degli Stati Uniti, i due paesi che ha accusato di sostenere i Balfour. Dichiarazione, che risale agli inizi del XX secolo e che riconosceva che gli ebrei avrebbero potuto stabilirsi nei territori palestinesi in quel momento.

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