domenica, Novembre 24, 2024

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Amerigo Vespucci, Laboratorio Raggi Cosmici – Scienza e Tecnologia

Tradizione e innovazione, ma anche e soprattutto ricerca. Nel suo giro del mondo, l’Amerigo Vespucci – la nave emblematica della Marina Militare Italiana – diventa anche un gigantesco laboratorio mobile, uno dei pochi in grado di raccogliere dati e informazioni costanti attraversando tutti gli angoli del pianeta.

Per questo motivo venti giorni fa a bordo della nave è stato installato un dispositivo dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) per la rilevazione dei raggi cosmici. La fotografia è stata completata dal ricercatore dell’istituto Davide Serini, che ha portato la goletta da Darwin a Singapore. Oltre duemila chilometri di pendolarismo sono utili per studiare e raccogliere dati per ricerche inedite che possono avere implicazioni storiche.

“Abbiamo installato questo dispositivo che misura i raggi cosmici, particelle che provengono dallo spazio e che ci permettono di comprendere i segreti dell’universo”, dice Serini, che durante il volo ha anche tenuto un registro dei social media. L’esperto spiega che “il vantaggio di installarlo sulla nave è dovuto al fatto che queste particelle sono influenzate dal campo magnetico terrestre, dalle sue linee di longitudine e latitudine, cioè dalla posizione della nave”.

Il rilevatore rimarrà a bordo della nave fino alla fine del giro del mondo della Vespucci, quando arriverà nel porto di Genova nel giugno 2025. «Viene trasferito sui nostri server per essere studiato e analizzato», spiega Mario Nicola Mazziotta, anche lui ricercatore. all’INFN.

“Poter essere a bordo del Vespucci è un’opportunità davvero unica – continua Mazziotta – perché durante la sua rotta la nave intercetterà zone ben precise per studiare i raggi cosmici. È un’opportunità unica che ci dà anche qualche soddisfazione”.

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“Da Darwin a Singapore, ad esempio, abbiamo osservato l’influenza del Sole sui raggi cosmici, regalandoci per la prima volta risultati inaspettati e senza precedenti”, aggiunge entusiasta.

“Pertanto, una volta terminato il primo mese di navigazione, il rilevatore, allestito dal dipartimento di Bari dell’INFN, rimarrà a bordo della nave senza assistenza e continuerà a trasmettere a Terra dati che consentiranno ai ricercatori di condurre uno studio complesso dalle potenzialità per risultati storici”, dice Mazziotta.

La tradizione di Vespucci al servizio dell’innovazione nella ricerca entra così in questo caso sul piano “spaziale”.

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