domenica, Ottobre 20, 2024

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Due aerei EF-18 delle forze aeree e spaziali dell’esercito spagnolo hanno risposto alla presenza di un drone russo in Romania

Due cacciabombardieri EF-18 Hornet dell’Aeronautica Militare spagnola, operanti in Romania come parte del distaccamento Paznik, sono stati schierati in allerta per rispondere alla presenza di un drone russo rilevato dal sistema di sorveglianza rumeno e dall’Aeronautica Militare. NATO.

Secondo quanto riferito dallo Stato maggiore della Difesa spagnolaGli Hornet si sono uniti ai caccia F-16 rumeni nella forza di reazione rapida schierata in risposta all’allarme lanciato dal sistema di sorveglianza rumeno, dopo che un possibile drone russo è stato rilevato e identificato mentre sorvolava il Mar Nero diretto verso il territorio rumeno. A circa 150 km a est di Mihail Kogalniceanu, nella contea di Constanta.

“…C’era la possibilità che si trattasse di un drone russo utilizzato come piattaforma di intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR)…”Dettagli del battesimo

L’EMAD ne ha parlato anche nella sua newsletter “…A causa della direzione di avvicinamento del drone verso lo spazio aereo della NATO, il Centro delle operazioni aeree combinate di Torrejon (CAOC-TJ) ha dato un ordine di scramble (in allerta di reazione rapida) per l’EF-18 Hornet spagnolo del distaccamento “Baznik” per stabilire Pattugliamento della base aerea sulle rive del Mar Nero…”

Dato lo sviluppo del drone russo verso il confine rumeno, sono stati presi di mira due cacciabombardieri F-16 Fighting Falcon dell’esercito romeno. Per monitorare la situazione è stata schierata anche l’86a base aerea di Borcea dell’aeronautica rumena. Lo ha spiegato il Ministero della Difesa rumeno “…il segnale radar indicava l’attraversamento della frontiera terrestre rumena intorno alle 19:00, nella zona della città di Eforie Nord, e il successivo sviluppo verso Topraisar….”

“…I radar di sorveglianza aerea seguivano continuamente il percorso del bersaglio, che penetrava in profondità nel territorio nazionale fino ad una distanza massima di 14 chilometri…”. Gli aerei da combattimento non sono riusciti a stabilire un contatto visivo con l’obiettivo in nessun punto lungo il percorso, mentre il sistema di sorveglianza ha perso il segnale radar a est della città di Amzasia intorno alle 19:20.

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Dopo aver completato la loro missione, gli EF-18 spagnoli sono atterrati alla base aerea di Mihail Kogălniceanu dopo essere stati sostituiti dagli F-16 dell’aeronautica rumena. Oltre ai cacciabombardieri sopra menzionati, hanno partecipato all’operazione di ricerca anche la batteria di artiglieria antiaerea MAMBA dell’esercito francese e gli aerei da pattugliamento marittimo nordamericano, nonché gli elicotteri di stanza a Mihail Kogalniceanu.

Vale la pena notare che all’inizio di ottobre i cacciabombardieri spagnoli e rumeni sono stati schierati in allerta in previsione della possibilità che i droni russi violassero lo spazio aereo rumeno, dopo aver effettuato un attacco contro le città ucraine vicino al confine.

Immagine di copertina: Stato Maggiore della Difesa

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