giovedì, Ottobre 31, 2024

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Tanager-1, monitora le emissioni di gas serra della Terra dallo spazio

Il satellite Tanager-1 è già in orbita terrestre e presto entrerà in servizio attivo, con la missione di mappare le emissioni di gas serra in tutto il mondo fino al livello delle singole fonti. Metano e anidride carbonica sono i due gas serra che contribuiscono in modo significativo al riscaldamento globale. Circa la metà delle emissioni globali di metano provengono da attività umane, in particolare dall’uso di combustibili fossili, dall’agricoltura e dalla gestione dei rifiuti. Per quanto riguarda l’anidride carbonica, la percentuale di questo gas nell’atmosfera oggi è superiore del 50% rispetto al 1750, un aumento dovuto in gran parte all’estrazione e alla combustione di carbone, petrolio e metano.

Tanager-1 è il primo satellite della Carbon Mapper Alliance, un’organizzazione senza scopo di lucro. Due membri di questa alleanza sono Planet Labs PBC, che ha costruito Tanager-1, e il Jet Propulsion Laboratory della NASA, che ha costruito lo strumento principale del satellite, uno spettrometro avanzato in grado di catturare le emissioni di gas serra in grande dettaglio.

Dopo il lancio nello spazio, avvenuto il 16 agosto, sarebbero iniziati una serie di controlli di routine, al termine dei quali Tanager-1 avrebbe iniziato la propria missione vera e propria.

Il satellite utilizzerà il suo spettrometro avanzato per misurare le emissioni puntuali di metano e anidride carbonica, fino al livello dei singoli impianti industriali, su scala globale.

Una volta operativa, la sonda esaminerà circa 130.000 chilometri quadrati di superficie terrestre al giorno. Gli scienziati della mappatura del carbonio analizzeranno i dati di Tanager-1 per identificare i pennacchi di gas con caratteristiche spettrali uniche di metano e anidride carbonica e determinarne le fonti. I dati della colonna saranno pubblicati sul portale dati Carbon Mapper, a cui è possibile accedere online.

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Ricreazione artistica di un satellite Tanager in orbita terrestre. (Immagine: Planet Labs PBC)

Lo spettrometro del satellite misura centinaia di lunghezze d’onda della luce riflessa dalla superficie terrestre. Diversi composti nell’atmosfera del pianeta, tra cui metano e anidride carbonica, assorbono diverse lunghezze d’onda della luce, lasciando “impronte digitali” spettrali che gli spettrometri possono identificare. Queste firme infrarosse potrebbero consentire ai ricercatori di identificare e misurare le emissioni più prolifiche di gas serra. Ciò contribuirà ad alleviarli.

I piani futuri della Carbon Mapper Alliance includono il lancio in orbita di un secondo satellite come Tanager-1. (fontana: NCYT di Amazings)