Un tribunale nazionale ha respinto il ricorso di un cittadino marocchino contro la sua estradizione in Italia, dove era stato emesso un mandato europeo di perquisizione, arresto e consegna per tentato omicidio.
Gli agenti della Polizia Nazionale assegnati alla frontiera di El Tarajal lo hanno arrestato lo scorso luglio in relazione ad un’operazione per attraversare lo Stretto. Un uomo di 52 anni di Bni Bouchibet, in Marocco, doveva scontare una pena detentiva di 7 anni in Italia, ma ha scontato solo dieci mesi perché l’ordine di carcerazione non è stato eseguito perché non è stato trovato in Italia.
Era ricercato dalle autorità italiane nel 2008 per tentato omicidio con lesioni gravi e come membro di un’altra organizzazione criminale. Dopo il suo arresto, il suo avvocato ha cercato di impedirne l’estradizione, ma la Camera penale del Tribunale nazionale ha confermato il procedimento seguito a Ceuta, quindi il suo ricorso sarà respinto e il processo di ritorno in Italia proseguirà.
Quando ha superato il posto di frontiera di El Tarajal e si è diretto con il suo veicolo privato in direzione di Ceuta, gli sono stati chiesti i documenti e, dopo aver controllato i suoi dati, ha evitato la richiesta, la cui validità è stata confermata dall’ufficio del Cair. (Richiesta di informazioni aggiuntive per l’ingresso nazionale), quindi sono stati fatti i primi passi prima che fosse emessa un’ordinanza restrittiva temporanea nei suoi confronti. Da allora, infatti, è detenuto nel carcere Mendizabel di Ceuta.
Secondo l’ordinanza giudiziaria, pubblicata in parte da El Faro de Ciutadella, la risoluzione sosteneva che il detenuto non era sotto processo per la sua condanna in Italia, in conformità con la legge. . Egli è stato però rappresentato da un avvocato, quindi era a conoscenza della sentenza e ha scelto di evitare il carcere fuggendo.
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