lunedì, Dicembre 16, 2024

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“Ci sono sempre interessi esterni dietro i colpi di stato” – Escambray

Almeno 14 persone sono rimaste ferite dai soldati che hanno partecipato all’operazione di colpo di stato

Luis Arce ha rilasciato un’intervista esclusiva a RT in cui ha parlato del tentativo di colpo di stato

Dopo il tentativo di colpo di stato di mercoledì in Bolivia, il capo dello Stato Luis Arce ha rilasciato giovedì un’intervista esclusiva a RT, dove ha analizzato e approfondito l’argomento.

In un’intervista con la corrispondente Camila Lozano, il presidente ha commentato la possibilità di un intervento esterno se la narrazione considerasse che alcuni partiti all’estero sarebbero coinvolti nel tentativo di colpo di stato.

Secondo l’Ars, in ogni colpo di stato in America Latina, oltre agli “interessi interni”, c’erano sempre “interessi esterni”. Ha aggiunto che nel caso specifico della Bolivia, questo fenomeno è stato “praticamente costante”.

Tutti i colpi di stato nel paese erano basati sulla questione economica. Ha commentato che il problema più recente nel 2019 è stato il problema del litio.

“A quel tempo stavamo negoziando un contratto a lungo termine con il litio. Per questo non escludiamo mai che dietro i golpe ci siano sempre interessi interni ed esterni”.

L’Arsi ha riferito, in una conferenza stampa tenutasi oggi, che almeno 14 persone sono rimaste ferite dai militari che hanno partecipato al golpe di ieri.

Tentativo di colpo di stato

Diversi soldati boliviani si sono preparati il ​​26 giugno nella Plaza Murillo di La Paz, vicino alla sede del potere esecutivo e legislativo del Paese. Il presidente boliviano Luis Arce ha denunciato le “mobilitazioni irregolari di alcune unità dell’esercito boliviano” che sarebbero poi entrate con la forza nel palazzo presidenziale. L’Ars ha confermato che si è trattato di un tentativo di golpe e ha chiesto la difesa della democrazia.

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Dietro queste mosse c’era il generale recentemente licenziato, Juan José Zúñiga, che ha affermato che c’è “disagio” tra l’establishment militare per il clima politico in Bolivia e ha minacciato l’arrivo di un “nuovo governo”. Zuniga e Arce si sono incontrati al Palazzo del Governo.

Arce ha quindi proceduto all’installazione di un nuovo alto comando militare. Le forze arrivate a Plaza Murillo si sono ritirate non appena i nuovi comandanti hanno ordinato il ritiro. Nel frattempo, Zuniga è stato arrestato poche ore dopo con l’accusa di aver guidato un tentativo di colpo di stato contro l’amministrazione presidenziale. Sono stati arrestati anche almeno 16 soldati e civili.

Nel bel mezzo degli eventi, il popolo boliviano è sceso in piazza a sostegno del presidente. I manifestanti si sono riuniti in Plaza Murillo per respingere la rivolta militare e hanno chiesto l’incarcerazione e l’applicazione della legge per Zuniga e gli altri coinvolti. Attraverso le canzoni, hanno espresso il loro sostegno ad Arce, noto anche come “Lucho”. “Luchou non è solo, dannazione. “Luchou non è solo, dannazione”, gridarono.

Molti boliviani sono rimasti fino a tarda notte nei pressi del palazzo presidenziale per dimostrare sostegno ad Arce e al suo governo.