Uno dei principali quotidiani nazionali del Regno Unito è in vendita. Il Daily Telegraph, che conta 700.000 abbonati, sta per essere acquistato dal fondo di investimento RedBird IMI, di cui la maggioranza è posseduta dal vicepresidente degli Emirati Arabi Uniti. Il governo ha appena pubblicato un progetto di legge per impedire questa presa di potere.
Primo emendamento:
1 minuto
Con Emmeline Finn, corrispondente da Londra di RFI
Nel Regno Unito, i rappresentanti di paesi e governi stranieri non avranno il diritto di possedere direttamente azioni dei gruppi mediatici britannici. Con questa proposta di legge il governo chiarisce di voler proteggere la libertà di stampa e la sua indipendenza da qualsiasi influenza straniera.
Una volta che il Parlamento avrà approvato il disegno di legge, sarà impossibile che il Daily Telegraph venga acquistato da un fondo di investimento, RedBirdIMI, controllato dal Vicepresidente degli Emirati Arabi Uniti.
RedBird IMI, la società nata dalla fusione tra la società statunitense RedBird Capital e la società International Media Investments di Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti, ha offerto alla famiglia Barclay un'acquisizione del debito a novembre.
Paura di influenzare il dibattito politico
La famiglia Barclay, proprietaria del gruppo editoriale Telegraph dal 2004, ha deciso di metterlo in vendita per far fronte a un debito di 1,2 miliardi di sterline (1,535 milioni di dollari).
La vendita costituisce motivo di grande preoccupazione per l'autorità esecutiva, soprattutto perché il giornale sostiene da tempo il partito conservatore al potere, in un panorama mediatico altamente politicizzato. Il timore è che i contributori utilizzino il giornale per cercare di influenzare il dibattito politico. L’Autorità di regolamentazione dei media aveva precedentemente avviato un’indagine e riteneva che la vendita “potrebbe essere in conflitto con l’interesse pubblico”.
Il testo potrebbe entrare in vigore nelle prossime settimane. RedBird IMI ha già indicato che sta valutando la possibilità di vendere le azioni che già possiede a dispetto delle ostilità.
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