giovedì, Settembre 19, 2024

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Epidemie di peste suina africana colpiscono la Polonia e l'Italia, nelle zone rurali

Lui Sistema informativo mondiale sulla salute degli animali Lo ha annunciato l'Organizzazione mondiale per la salute animale (WOHIS) attraverso la sua rete di allerta Nuovi focolai di peste suina africanaSoprattutto in un piccolo allevamento di bestiame in Sardegna Italiae negli animali selvatici Polonia.

Per quanto riguarda il caso italiano, raffigurato con un punto verde in Sardegna, l'episodio è avvenuto lo scorso settembre e il caso è ormai considerato risolto. Il positivo è stato localizzato in un piccolo allevamento al chiuso dove erano tenuti 16 suini. Di questi, tre esemplari sono stati infettati e 10 animali sono stati sacrificati.

È noto che il genotipo I del virus della peste suina africana è già presente in Sardegna, mentre nell’Italia continentale il genotipo II circola da gennaio 2022. Il focolaio è stato confermato nel comune di Torkali (provincia di Nuro).

Dopo la conferma della presenza del virus del genotipo II, l’isola è rimasta indipendente ed è stata avviata un’operazione di sorveglianza e monitoraggio ampliata per determinare l’origine del virus e valutarne la potenziale diffusione. Tutti i controlli sono risultati negativi (sono stati controllati 200 allevamenti nel raggio di 10 km, è stata rafforzata la sorveglianza passiva e attiva per controllare l'eventuale introduzione del virus nell'ambiente e sono stati controllati 300 cinghiali).

Secondo i risultati dell'indagine epidemiologica, l'ingresso del virus nel territorio è stato accertato il 6 settembre. In conformità con la normativa vigente, tutti gli animali rimanenti sono stati macellati e distrutti immediatamente dopo la conferma e sono state istituite zone di protezione e sorveglianza ai sensi del Regolamento 687/2020.

Polonia. Per quanto riguarda la Polonia, lo scorso dicembre si sono registrati fino a 56 casi di animali selvatici e cinghiali.

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In conformità con le normative per i casi che coinvolgono animali selvatici, sono stati effettuati il ​​controllo dei vettori, lo smaltimento ufficiale delle carcasse, dei sottoprodotti e dei rifiuti di origine animale, il controllo dei serbatoi selvatici di agenti patogeni e il controllo dei movimenti.

Fonte: Eurocorn