sabato, Novembre 23, 2024

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Turbolenza alla Toyota dopo uno scandalo sulla sicurezza nella sua filiale Daihatsu

Tokio (AFP) – Il colosso automobilistico Toyota ha vissuto un periodo di turbolenze giovedì dopo che è stato rivelato un grave scandalo che coinvolgeva test di sicurezza sulle manovre presso la sua filiale Daihatsu e richiami di veicoli negli Stati Uniti.

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La Daihatsu, specializzata in piccole “kei car” molto popolari in Giappone, mercoledì ha interrotto tutte le consegne a causa di diverse violazioni scoperte nei suoi test di sicurezza.

Giovedì il Ministero dei Trasporti ha avviato una campagna di ispezione presso la sua sede.

Dopo che l’indagine che ha seguito uno scandalo sulla sicurezza in aprile ha rivelato i fatti mercoledì, la Toyota si è affrettata a scusarsi, ammettendo l'”estrema serietà” e promettendo una “revisione radicale” della sua filiale.

Un gruppo di esperti indipendenti che ha indagato sulla Daihatsu per otto mesi ha attribuito la colpa a fattori quali “l’intensa pressione dovuta a un programma di sviluppo molto rigido e serrato” e alla mancanza di esperienza di gestione.

Toyota, che mercoledì ha anche annunciato il ritiro di 1 milione di veicoli negli Stati Uniti a causa di un problema con l’airbag, ha visto le sue azioni crollare del 4% alla Borsa di Tokyo, dopo aver perso quasi il 6% in apertura.

Questo nuovo scandalo arriva in un brutto momento per il colosso automobilistico, che era già stato offuscato l’anno scorso da un incidente che coinvolgeva test impropri sui motori presso il produttore di camion Hino, di cui è azionista di maggioranza.

Tatsuo Yoshida, analista di Bloomberg Intelligence, ha affermato che i problemi “potrebbero danneggiare la reputazione della Toyota”, i cui dirigenti fanno parte del consiglio di amministrazione di Daihatsu, ma ritiene che non danneggeranno la società a lungo termine.

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D’altra parte, lo specialista ha affermato che la correzione dell’entità delle carenze nel certificato del test di sicurezza potrebbe richiedere molto tempo e costringere l’azienda a fermare la produzione e a risarcire i propri fornitori e partner commerciali.

L’indagine ha rivelato profondi difetti nei processi di produzione della Daihatsu, identificando 174 violazioni in 25 categorie di prove.

In totale, sono stati colpiti 64 modelli di veicoli, realizzati da Toyota, Mazda e Subaru.