Vienna, 23 agosto (EFE). L’Austria ha chiarito che non accoglierà nuovi rifugiati dall’Afghanistan e non sostiene la creazione di vie legali e strade per queste persone per ricevere protezione nell’Unione europea, come suggerito da Bruxelles.
Lo hanno chiarito nelle ultime ore sia il cancelliere federale della Repubblica alpina, Sebastian Kurz, sia il ministro degli Interni, Karl Nahammer, entrambi membri del Partito popolare conservatore (ÖVP), partner di maggioranza della coalizione di governo.
Parlando alla radio pubblica dell’ORF, Nahamer ha ribadito oggi la posizione del suo Paese a sostegno degli sforzi della comunità volti a fare tutto il possibile affinché i rifugiati afghani possano rimanere nella loro zona.
Anche nel caso dei cittadini afgani che hanno collaborato con la NATO e le missioni europee, è del parere che invece di essere trasferiti in Europa, come nel caso delle attuali evacuazioni, dovrebbero cercare di continuare a lavorare con l’Unione europea in Afghanistan. o nei paesi vicini.
Il ministro ha sottolineato che “anche qui la priorità dovrebbe essere quella di mantenerli nella regione” e ha suggerito che queste persone, molte delle quali sono traduttori e interpreti, siano impiegate in progetti comunitari sul campo per migliorare la situazione umanitaria.
Già domenica scorsa Nehamer aveva criticato la Commissione europea per aver chiesto l’istituzione di vie legali e sicure per chi cerca di fuggire dal conflitto e la repressione dei talebani in Afghanistan.
Il ministro austriaco ha espresso il suo stupore per questa proposta e ha accusato Bruxelles di aver inviato con lui un “segnale sbagliato”, in quanto potrebbe essere considerato un “invito” per i migranti a scegliere l’Europa come destinazione.
In ogni caso, la posizione dell’Austria, come ha ribadito ieri sera Kurz, in un’intervista a PULS 24 TV, è che ha già un’alta comunità di profughi afgani e non ne ospiterà più,
“E’ chiaro che sono contrario a ricevere più persone volontariamente”, ha detto il primo ministro.
Kurz mantiene così la sua politica dura e restrittiva nei confronti dell’immigrazione, uno dei principali pilastri della sua amministrazione di governo, e si impone al partner di minoranza della coalizione, il partito “Verdi”, che favorisce l’accoglienza in Austria di un gruppo di afghani in bisogno di protezione.
Il cancelliere federale austriaco ha insistito sul fatto che gli aiuti sul campo sono per ora “l’unica cosa valida e ragionevole su cui la Commissione europea dovrebbe concentrarsi ora”.
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