Secondo un messaggio trasmesso nella capitale, il presidente ha riconosciuto la necessità di “esercitare il buon senso e garantire rapidamente la calma nella regione, che è di grande importanza per il benessere di tutti i paesi che la abitano”.
Secondo Erdogan, la Turchia intensificherà i suoi sforzi per porre fine allo scontro, perché “sta già acquisendo dimensioni gravi e pericolose”, “assicurando così la pace”.
Egli ha inoltre sottolineato che il suo Paese farà gli sforzi diplomatici necessari con l’obiettivo di porre fine allo scontro e ridurre le tensioni. Ha inoltre invitato i partiti a esercitare “moderazione”.
Erdogan aveva già parlato del conflitto con il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas, dopo una pausa durante una riunione dell’Autorità esecutiva turca, con sede ad Ankara.
In altre occasioni, il Presidente ha dichiarato che la pace in Medio Oriente è possibile solo se la Palestina diventa indipendente, riferendosi all’attuazione della risoluzione delle Nazioni Unite del 2012 sulla creazione di uno Stato sovrano.
Dallo scorso 7 ottobre sono iniziati attacchi missilistici contro Israele dalla Striscia di Gaza, un’operazione che gli alti vertici del movimento Hamas hanno descritto come una risposta alle azioni aggressive contro la moschea di Al-Aqsa nel centro di Gerusalemme.
In seguito alla risposta di Israele – uno stato che ha continuato la sua storica oppressione e occupazione dei territori palestinesi negli ultimi 75 anni – più di 1.300 persone sono state uccise e quasi seimila ferite su entrambi i lati del confine.
nbg/dg
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