Uno studio pubblicato giovedì dall’Istituto Nazionale di Statistica indica che il declino della popolazione sarà graduale e che la popolazione del paese raggiungerà i 58,1 milioni di persone nel 2030, così come i 54,4 milioni di persone nel 2050.
Il rapporto tra persone in età lavorativa, dai 15 ai 64 anni, e persone in età non lavorativa aumenterà da circa tre a due nel 2022 a circa uno a uno nel 2050, precisa l’analisi.
In futuro le famiglie avranno sempre meno membri, ci saranno meno coppie con figli e più coppie senza, perché nel 2042 solo una su quattro avrà nipoti e più di una su cinque non avrà nipoti.
Tra i futuri cambiamenti demografici, l’Istat evidenzia il processo di invecchiamento osservato nel Sud del Paese, dove l’età media della popolazione salirà da 45,3 anni nel 2022 a 49,9 anni nel 2040, mentre al Nord attraverserà tale periodo solo nell’arco di tre decenni, da una media di 46,6 a 49,2 anni. “L’andamento demografico è soggetto da anni ad uno squilibrio sempre più profondo, dovuto alla combinazione tipicamente italiana di maggiore longevità e persistente calo della fecondità”, rileva la ricerca dell’Istat.
Nel documento si legge che questo Paese europeo comprende attualmente nella distribuzione per età il 12,7% delle persone fino a 14 anni, mentre la percentuale di coloro tra i 15 e i 64 anni è di 63,5 anni, e quella di coloro che hanno più di 65 anni raggiunge il 23,8 punti percentuali. .
Le prospettive future includono l’espansione di questo processo, in modo tale che entro il 2050 le persone di 65 anni o più potrebbero rappresentare il 34,5% del totale, il che avrà un forte impatto sulla politica di protezione sociale data la necessità di soddisfare i bisogni di una percentuale crescente di anziani. . . La fonte aggiunge.
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