martedì, Dicembre 17, 2024

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Italia | Profilo di Giorgio Napolitano | Commento

Giorgio Napolitano È un comunista. Nacque nel 1925 e morì all’età di 98 anni, senatore a vita e presidente della Repubblica Italiana.

È interessante tratteggiare la sua vita, e l’eventuale differenza con la nostra realtà non è del tutto casuale.

Italia Non è sempre stata una repubblica. Fino al 1860 fu divisa in sette stati indipendenti, compreso lo Stato Pontificio, e dopo la sua unificazione nel 1961 adottò una monarchia, sul trono di Vittorio Emanuele II. Nel 1940, Vittorio Emanuele III – primo ministro di Mussolini – decretò l’entrata nella guerra d’Italia e la sua sconfitta seppellì la monarchia – referendum del 1946 – nel 1948 nacque una costituzione parlamentare repubblicana.

In quel contesto, napoletano – Abbraccia presto il comunismo. – Rompe con il padre, un avvocato liberale. Di formazione giurisprudenziale, iniziò la sua lunga carriera politica nel 1953 come deputato della sua città natale, Napoli, ottenendo diverse rielezioni e promuovendo sempre la moderazione del Partito Comunista Italiano.

Nel 1978 condannò l’uccisione da parte dell’Armata Rossa dell’ex primo ministro e leader del Partito Democratico Cristiano Alto Moro, e ammise poco dopo di aver aderito al Partito Comunista senza sapere molto del marxismo o delle sue scritture. Nel 1987 fu il primo leader comunista italiano a ricevere il visto statunitense e a tenere una conferenza ad Harvard. Parla raramente inglese e francese.

Abbattuto lo sfortunato muro, aderisce al Partito Democratico della Sinistra e, divenuto eurodeputato, torna a Roma nel 1992, quando il suo leader, Oscar Scalfaro, viene eletto presidente.

Nel 1996 è stato ministro degli Interni nel governo del professor Brody e, dopo le dimissioni del primo ministro nel 1999, è tornato al Parlamento europeo, dove ha presieduto la commissione per gli affari costituzionali.

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Inaspettatamente il presidente è Carlo Ciampi, personaggio di destra, banchiere, ex governatore della Banca ItaliaIl più volte ministro delle finanze e capo del governo lo ha nominato senatore a vita nel 2005.

Un anno dopo, napoletano È stato eletto – nel quarto referendum – per sette anni undicesimo presidente della Settenata popolare, il suo partito, rinunciando alla consuetudine positiva italiana.

Il leader di destra Silvio Berlusconi, “Il Cavaliere”, è stato primo ministro in una crisi controversa che lo ha costretto a dimettersi alla fine del 2011. Nonostante questa confusione, il poliedrico presidente invita l’ex commissario italiano in Europa. Il sindacalista Mario Monti guida un “governo di impegno nazionale”.

Nel 2013 è stato rieletto con circa il 70% dei voti dei delegati, senza alcun accordo sull’elezione del nuovo presidente, motivo per cui, secondo il suo aiutante diplomatico, l’ambasciatore Stefanini, ha ricevuto una lettera dalla regina Elisabetta II. Lui ha risposto, napoletano E che – dopo quello che era successo – capiva meglio il peso sulle sue spalle. Forse è per questo che lo chiamavano più volte Re Giorgio.

Non voleva fare il notaio politico, ma piuttosto il capo del governo; Tra le tante iniziative, ha cercato consensi contro la recessione economica, ha sostenuto l’Alleanza Atlantica nella guerra contro Gheddafi e ha condannato il terrorismo senza tagliarsi la lingua, dimettendosi il 31 dicembre 2014 all’età di 89 anni.

In genere i politici vengono trattati bene quando muoiono, ma la tanadofilia politica si applica meno a questa “rara avis” che, gradualmente, ha costruito rispettabilità nella vita di molti italiani. Allo stesso modo, importanti oppositori esemplificano la sua ossessione per l’unità italiana, la sua ossessione per le costituzioni e le istituzioni, il suo impegno europeo e atlantico, la sua carriera nel servizio pubblico e i suoi sforzi per unire i privilegi – in generale – nella democrazia.

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Lo ha annunciato l’ex presidente democristiano Sergio Mattarella Italia perso con napoletano Fedele interprete della Costituzione e padre della Repubblica, non è cosa da poco Italia Ancor meno per un comunista.

Dopo le cure, è morto venerdì scorso a Roma, in una delle cliniche private internazionali, dove Berlusconi è arrivato dopo il fallimento del suo biennio presidenziale dopo le sue riforme.

eredità napoletano Degno di riflessioni.

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