giovedì, Settembre 19, 2024

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Il Ministro cubano della Sanità Pubblica interviene nella sessantesima sessione del Comitato Direttivo dell’Organizzazione Panamericana della Salute e nella settantacinquesima sessione del Comitato Regionale per le Americhe dell’OMS

Intervento del Dott. José Ángel Portal Miranda, Ministro della Sanità Pubblica della Repubblica di Cuba, alla sessantesima sessione del Consiglio Amministrativo dell’Organizzazione Panamericana della Sanità (OPS) e alla settantacinquesima sessione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Comitato Regionale per le Americhe.

Dott. Jarbas Barbosa da Silva;
Ministri illustri;
Eccellenza:

Innanzitutto desidero ringraziare il Dott. Barbosa per l’utilità del documento sottoposto a questa seduta del Comitato Direttivo e per le esaustive informazioni che ci ha fornito.

La nostra capacità di continuare a incontrarci di persona è la prova che il mondo è riuscito a tenere a bada la terribile pandemia di COVID-19. Sfortunatamente, non siamo stati in grado di farlo visti gli effetti devastanti del virus: le disparità e le disuguaglianze nell’assistenza medica sono diventate maggiori e il principio della “salute per tutti” è diventato sempre più fuori portata per i paesi di tutto il mondo.

Perché condizionare la vita quando tutti ne abbiamo il diritto? Cosa facciamo come organizzazione per porre fine a queste disparità?

Anche la morte di milioni di persone in quegli anni difficili non ha spinto tutti i governi a pensare seriamente alla necessità di sostenere sistemi sanitari resilienti che garantiscano il diritto di tutti alla salute e rispettino gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

Condividiamo pienamente la visione espressa dal Dott. Barbosa per il futuro dell’Organizzazione Panamericana della Salute e in questo senso Cuba ratifica il suo appoggio ai cinque pilastri strategici ivi proposti, che a nostro avviso dovrebbero concentrare gli sforzi dei nostri sistemi sanitari per lo scopo di progredire verso il raggiungimento della salute universale nelle Americhe.

Signor Presidente:
La salute pubblica a Cuba non è un privilegio per pochi, ma un diritto di tutte le persone ed è responsabilità dello Stato garantire l’accesso, la gratuità e la qualità dei servizi.

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In queste basi, che sostengono il lavoro del sistema sanitario nazionale, troviamo a Cuba i maggiori punti di forza per affrontare con successo il complesso scenario portato dal COVID-19. Ciò è stato possibile, tra molti altri elementi, anche grazie alla nostra gestione sanitaria, al nostro lavoro intersettoriale e allo sviluppo scientifico precedente che ci ha permesso di produrre i nostri vaccini e di attuare una campagna di vaccinazione nazionale senza precedenti.

Sono stati anni molto difficili, durante i quali abbiamo dovuto affrontare anche un inasprimento senza precedenti del blocco economico, commerciale e finanziario imposto dal Governo degli Stati Uniti, e le conseguenze derivanti dall’inclusione arbitraria di Cuba nella lista delle Nazioni Unite. Elenco unico dei paesi che presumibilmente sponsorizzano il terrorismo.

Le cifre dei danni causati da entrambi gli eventi al mio Paese sono stimati in milioni, e dietro ognuno di essi ci sono migliaia di famiglie cubane che soffrono, quindi nessuno si deve ingannare. È impossibile attaccare l’economia di un paese senza attaccare anche la sua popolazione.

Signor Presidente:
Il nostro sistema sanitario nazionale segue un cammino di solidarietà e cooperazione che negli ultimi 60 anni ha permesso a più di 605.000 collaboratori cubani di fornire assistenza medica in 165 paesi. Attualmente impiega circa 23.000 persone in 56 paesi.

Cuba, che ha saputo aderire al principio della “salute per tutti”, conferma la sua disponibilità a mettere le sue modeste competenze e risorse umane a disposizione dell’Organizzazione Panamericana della Salute e dei suoi Stati membri.
Rafforzare, perfezionare, unire le volontà, innovazione e collaborazione… sono parole chiave che devono definire l’azione dei nostri sistemi sanitari se vogliono essere veramente preparati a rispondere alle molteplici e complesse sfide che l’umanità si trova ad affrontare.

Grazie mille.

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