L’accelerazione dell’universo verrà interpretata come un effetto di distorsione geometrica associato agli osservatori che si muovono con l’espansione. Questa è almeno una delle principali conclusioni dello studio pubblicato sulla rivista Gravità classica e quantisticaDi Robert Mungo e Rutwig Campoamor Storsberg, professori dell’Università Complutense di Madrid.
“Osservazioni geometriche pure, ad es Scala della distanza cosmica “Ha dimostrato”, affermano gli autori, “che l’espansione dell’universo non è come quella osservata nello sfondo cosmico a microonde”. Spiegano che questa differenza rappresenta una discrepanza statistica nota in cosmologia come “tensione di Hubble”, dal coefficiente di espansione dell’universo. Il suo nome è stato coniato in onore dell’astronomo Edwin Hubble, che ne descrisse dettagliatamente il tasso di espansione un secolo fa.
Il lavoro mostra che applicando la geometria analitica al moto delle stelle di supernova, l’espansione cosmica si comporta “come se fosse lineare, con un ritmo pari all’inverso dell’età dell’universo”. Secondo Mungo, l’autore principale dello studio, in dichiarazioni a: L’obiettivo: “Le osservazioni raccolte durante le missioni spaziali negli ultimi decenni saranno distorte dai percorsi luminosi curvi attraverso l’espansione dello spazio, causando un’apparente accelerazione”.
Il modello del “Big Bang”.
modello la grande esplosioneÈ una teoria oggi ampiamente accettata che lo conferma L’universo venne improvvisamente all’esistenza Circa 13,7 miliardi di anni fa, nel Enorme esplosione. L’espansione che osserviamo oggi non è altro che questo tracciare o tracciare, dall’esplosione primordiale. In quel momento la questione era concentrata in uno stato Densità e temperatura infinite; Da allora, l’universo ha cominciato a perdere densità e temperatura.
Questo modello si basa su a Base teorica E in alcuni Guida sperimentale. Perché si basa sulla teoria Relatività generale È uno dei pilastri del modello: le equazioni prevedono l’espansione dell’universo, che è rallentata dalla gravità. Quali sono le prove empiriche o i dati osservativi? Innanzitutto l’osservazione Dall’espansione dell’universo Espresso nella legge di Hubble. In secondo luogo, oggi si sono verificate due previsioni: Radiazione cosmica di fondo L’abbondanza relativa degli elementi primitivo Come l’elio.
La teoria del Big Bang È il risultato di osservazioni astronomiche Furono condotti per tutto il XX secolo, quando divenne chiaro che, a giudicare dalla composizione dello spazio e dalle proprietà della luce emanata dalle stelle più lontane, l’universo è in uno stato di espansione, cioè gli oggetti si muovono sempre più lontano dal creare sempre più spazio.
La chiave per arrivare a questa conclusione fu la teoria della relatività di Einstein, così come gli studi di Alexander Friedmann nel 1922 e Georges Lamaitre nel 1927. E le osservazioni di Edwin Hubble nel 1948.
Nel 1948 emerse l’idea che il movimento espansionistico fosse il risultato di una massiccia esplosione originaria. Dall’altro lato, Nel 1965 furono rivelate le prime prove che indicavano la validità di questa ipotesi.
Dimostrare un nuovo paradigma cosmico
Per dimostrare la sua ipotesi, ha detto Lo studio analizza quanto concorda con la teoria standard, prevedendo quindi la presenza di “energia oscura apparente” del 70%, cioè “molto simile a quella che si presume possa essere osservata nello sfondo cosmico a microonde”.». La differenza con la forma standard è che il numero menzionato sarà costante o, in altre parole, avrà sempre lo stesso valore per adattarsi all’espansione lineare.
Mungo spiega che ci sono altri esempi di accelerazione fantasma di cui molti sono ben consapevoli, come l’accelerazione centrifuga, che sperimentiamo quando giriamo in un veicolo, o l’accelerazione di Coriolis, che osserviamo durante i temporali a causa della rotazione terrestre. Affermano che questi effetti “È tipico degli osservatori non inerziali, come nei movimenti non rettilinei.”
Secondo lo studio intitolato Una prospettiva ingegneristica per spiegare la tensione di HubbleL’universo sarebbe finito, espandendosi linearmente alla velocità della luce e chiuso ad un raggio di curvatura pari all’età dell’universo. Utilizzando questi componenti, i ricercatori deducono un’accelerazione immaginaria simile a quella spiegata dall’energia oscura. La chiave, dicono, è “introdurre i termini ‘bavaglio’ e ‘spostamento o’ Converte» come contributi aggiuntivi alla curvatura, causando disomogeneità radiali perfettamente comportate Proprio come l’accelerazione immaginaria in un universo piatto e omogeneo».
Ma la scoperta non finisce qui. Per Mungo, la materia oscura sarebbe “un’altra dimensione irreale”, il risultato della stessa accelerazione immaginaria che influenzerebbe la rotazione delle galassie, “nello stesso modo in cui Coriolis guida in parte la rotazione delle tempeste”. Attualmente, tutte le indicazioni e le alternative alla materia oscura sono oggetto di una profonda revisione da parte della comunità scientifica. Se le scoperte di Mongo e Campoamor-Storsberg saranno confermate, ci troveremo di fronte ad una nuova era nella cosmologia moderna.
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