martedì, Dicembre 17, 2024

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Da uno studio è emerso che tre europei su dieci ritengono di vivere in una situazione precaria

Quasi tre europei su dieci dichiarano di vivere in una situazione precaria, costretti a rinunciare a beni essenziali come il cibo o il riscaldamento, secondo un rapporto pubblicato mercoledì da Ipsos basato su 10.000 interviste in dieci paesi.

Nel dettaglio, secondo questo studio commissionato dall’organizzazione non governativa francese Aid Populaire, il 49% degli intervistati greci ha affermato di trovarsi in questa situazione, rispetto al 22% dei francesi o al 18% dei tedeschi.

L’indagine si basa su interviste a persone di età superiore ai 18 anni provenienti da Germania, Francia, Grecia, Italia, Moldavia, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania e Serbia.

A causa della “difficile situazione finanziaria”, il 62% degli intervistati ha limitato i propri movimenti e il 46% ha smesso di riscaldare la propria casa nonostante il freddo, cifre simili a quelle trovate in uno studio condotto un anno fa in sei paesi.

“A causa del ridotto potere d’acquisto, più di un terzo degli europei limita regolarmente la quantità di cibo che consuma”, si legge nel rapporto.

Così, il 38% degli intervistati non consuma tre pasti al giorno, il 39% smette di comprare carne e il 10% si rivolge alle associazioni per poter mangiare.

La situazione è “leggermente migliorata” rispetto allo scorso anno nei paesi più colpiti dall’inflazione, come la Grecia, ma rimane “estremamente preoccupante” in tutte le regioni analizzate, secondo People’s Relief.

La ONG conferma che “l’esercizio di un’attività professionale non garantisce una situazione finanziaria confortevole”, poiché il 36% degli attivisti intervistati afferma di non poter coprire tutte le proprie spese.

L’istituto afferma che il sondaggio è stato condotto online a giugno analizzando un campione rappresentativo di 1.000 persone provenienti da ciascun Paese.

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