Madrid, 21 anni (Europa Press)
Le autorità italiane hanno ordinato il blocco temporaneo di una nave di soccorso dell’ONG tedesca Sea-Watch come rappresaglia per l’attracco sull’isola di Lampedusa invece del porto originariamente designato per lo sbarco di 72 migranti e rifugiati. Che non possono andare così lontano.
Le autorità italiane hanno ordinato all’Aurora di portare i migranti al porto di Trapani in Sicilia. La leader della missione, Rebecca Berger, ha spiegato in un comunicato che significava un altro giorno di navigazione e metteva a rischio la vita delle persone a bordo: “Non abbiamo altra scelta che andare a Lampedusa”.
La Ong ha spiegato che la nave aveva esaurito l’acqua e il carburante, infatti una persona aveva perso conoscenza e, secondo l’Ong, le autorità italiane avrebbero proposto all’Aurora di andare in Tunisia. Ordine di non attraccare a Lampedusa.
Sabato, a causa di “circostanze estreme”, l’Italia ha consentito l’ingresso, anche se con multe. La guardia costiera bloccherà la nave per 20 giorni e Seawatch rischia multe fino a 10.000 euro, in forza delle riforme promosse dal governo Georgia Meloni e più volte criticate dalle Ong di salvataggio.
Più di 2.000 migranti sono morti finora nel Mediterraneo centrale quest’anno, secondo i dati dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM). Per la portavoce di Sea-Watch Giulia Mesmer, “l’Europa sta costruendo una trappola mortale ai suoi confini” e l’Italia sta giocando “una crudele partita politica a scacchi”.
L’esecutivo italiano, dal canto suo, difende il proprio diritto a prendere misure per fermare il flusso migratorio, per il quale si appella anche all’unità europea. Il Viminale stima che oltre 100.000 persone abbiano raggiunto le coste italiane dal 1° gennaio.
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