I CFD sono una macchina per perdere denaro. A seconda dell’entità che lo commercializza, tra il 70% e il 90% degli investitori che investono in questo prodotto finanziario di origine spagnola perdono i propri soldi. Per questo motivo, dal 2018 la Commissione Nazionale sulla Borsa (CNMV) ha compiuto un ulteriore passo avanti nella sua crociata contro questo strumento finanziario. In particolare, il supervisore del mercato azionario ha deciso di vietare la pubblicità di CFD rivolta ai piccoli investitori o al pubblico in generale e sponsorizzazioni di eventi e organizzazioni, pubblicità del marchio e utilizzo di celebrità come punto vendita.
Allo stesso modo, la decisione CNMV vieta anche alcune politiche di bonus della rete di commercianti, come legare i loro bonus al numero di clienti acquisiti, al reddito che realizzano sull’entità o alle perdite che ricevono. Anche altre tecniche di vendita come l’uso di tecniche di marketing aggressive tramite call center o seminari gratuiti sono limitate. Secondo gli ultimi dati dell’organizzazione presieduta da Rodrigo Buenaventura, in Spagna sono 60mila le persone che investono in CFD.
“Queste misure mirano a rafforzare la protezione degli investitori contro alcune pratiche commerciali e pubblicitarie nell’offerta di CFD che hanno finora impedito l’efficacia delle normative e delle misure di intervento in vigore”, spiegano fonti del CNMV. I CFD, o contratti per differenza, lo consentono Realizzare un profitto (o incorrere in una perdita) dai movimenti di prezzo di un titolo senza dover possedere l’attività sottostante. Permette di investire al rialzo (posizioni lunghe) e al ribasso (posizioni corte), ottenendo profitti o perdite dalla differenza tra il prezzo dell’asset nel momento in cui la posizione è stata aperta e chiusa. Sono prodotti con leva finanziaria, in quanto consentono di operare con un capitale inferiore a quello necessario per effettuare la stessa operazione in borsa. Sono equivalenti a Comprare o vendere a credito, incassando a garanzia il 5% del prezzo dell’asset sottostante.
Altre misure
Oltre ai limiti pubblicitari per i CFD, il Comitato CNMV ha anche approvato specifici interventi rispetto alla commercializzazione, vendita e distribuzione ai trader al dettaglio di altri strumenti con leva – come futures e opzioni – per i quali il massimo rischio di sottoscrizione o rischio di perdita non è noto superiore all’importo del contributo finanziario iniziale. Queste procedure specifiche limitano la leva massima a cui possono essere esposti gli investitori al dettaglio che investono in questi prodotti. Inoltre, obbliga il fornitore a fornire loro la cosiddetta “protezione di chiusura del margine”, che è già prevista per i CFD e che significa chiudere le posizioni quando la posizione del cliente scende al di sotto del 50% della garanzia iniziale, limitando così le loro perdite.
I provvedimenti approvati dalla CNMV entreranno in vigore 20 giorni dopo la loro pubblicazione nella Gazzetta dello Stato. In entrambi i casi, la nuova disciplina si applicherà alle entità autorizzate a fornire servizi di investimento in Spagna, indipendentemente dall’origine della società di investimento e dal fatto che abbia una succursale in Spagna. Il supervisore sottolinea che nessun grande istituto finanziario in Spagna sta commercializzando attivamente CFD e che ci sono otto entità più piccole interessate dalle nuove misure.
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