La versione più prepotente di Max Verstappen non ha impedito a gran parte dell’attenzione di questa domenica di concentrarsi sulla resurrezione della Mercedes, emersa come un siluro al Montmelò per firmare il primo doppio podio della stagione del marchio della stella. In attesa che i prossimi test confermino l’impressione fatta dal Gran Premio di Spagna, il pacchetto di aggiornamenti applicato alla W14 a Monaco la scorsa settimana fa presagire una ripresa quasi miracolosa per la casa tedesca. Per quanto riguarda il titolo va verso la casa di Verstappen, se la Mercedes si confermasse irruzione nella lotta per la testa della classifica, darebbe vita al campionato visto in azione contro una sentenza favorevole a Mad Max. Il pilota della Red Bull è salito su uno dei monoposto più dominanti della storia e numeri alla mano, non lasciandone nemmeno una briciola da quando venerdì è uscito per le riprese nel paddock, una cornice perfetta e memorabile per lui. Qui è entrato nella storia della competizione, sette anni fa, quando ha aperto il suo record di vittorie al suo primo appuntamento indossando gli abiti della squadra attiva, come sostituto di Daniil Kvyat. Molti hanno messo in dubbio la decisione del team Red Buffalo. Oggi nessuno sa dove siano.
Dato che non esiste termometro migliore del Montmeló per valutare il potenziale delle vetture, la Red Bull ha la macchina per vincere questo Mondiale e forse il prossimo, visto che non ci sono cambiamenti radicali nei regolamenti in vista. Questo fine settimana Verstappen ha spazzato via tutto, dalle prove libere alle qualifiche e poi ha messo la ciliegina sulla torta con una gara stellare, senza sbavature, che lo ha portato direttamente alla sua quinta vittoria sul giro più veloce del percorso in regalo. La supremazia del prototipo di Milton Keynes (Gran Bretagna) non è una novità, ma raramente è stata così evidente come sulla pista di Barcellona, dove il campione in carica si è appisolato fino quasi ad addormentarsi al volante.
Con questo panorama, la novità è stata portata avanti dalla coppia di velocisti Mercedes, che meno di 10 giorni fa ha trasformato Frecce d’argento Sperando di trovare la luce alla fine del tunnel in cui è entrato più di un anno fa. Il secondo posto di Lewis Hamilton e il terzo di George Russell sono una chiara testimonianza del rilancio delle forze di Brackley (Gran Bretagna). Guidati da quanto accaduto in pista, non è troppo affrettato pensare che il miglioramento della fabbrica di Stoccarda significhi, quindi, stagnazione per Ferrari e Aston Martin. Nemmeno la seconda posizione che Carlos Sainz è riuscito a mantenere al momento della partenza è bastata per mantenere la leadership della Mercedes e di Chico Perez, che ha chiuso undicesimo e io sono arrivato quarto. Nonostante lo sforzo fatto a Maranello per consolidare il team SF-23, Sainz è arrivato quinto, a 45 secondi dal vincitore. Fernando Alonso, da parte sua, non ha mai avuto ritmo e alla fine è arrivato settimo, dietro a Lance Stroll, suo compagno di squadra, nel peggior Gran Premio della stagione per un’Aston Martin. Con questo risultato il telaio di Silverstone perde il secondo posto nelle statistiche costruttori, che ora è occupato dalla Mercedes.
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