Il rappresentante ha esortato il resto delle forze politiche a presentare il proprio candidato e le ha invitate a discutere a beneficio del popolo e della nazione alla luce dell’inasprimento della crisi.
Raad ha aggiunto che le elezioni presidenziali sono nazionali per eccellenza e che i libanesi devono assumersi le proprie responsabilità nella nomina di un nuovo capo di Stato attraverso il dialogo.
Il deputato ha sottolineato che chi preserva la dignità della patria di fronte al nemico israeliano non può soddisfare i dettami esterni.
Ha sottolineato la necessità di raggiungere un accordo sulla nomina di un leader che non provochi inimicizie e divisioni tra i libanesi.
In questo senso il parlamentare ha invitato ad abbandonare gli egoismi, a fare concessioni, a pensare al bene comune per il futuro e la sovranità del Paese.
A proposito, ha indicato che la nomina del Presidente della Repubblica costituisce la porta obbligata per ricostruire lo Stato e riformare ciò che è stato abbandonato negli ultimi anni.
Il capo del blocco di Fedeltà alla Resistenza ha chiesto la convivenza nel Paese e ha rifiutato i discorsi conflittuali e la sottomissione alle pressioni esterne.
Dallo scorso settembre, il Libano sta cercando di eleggere un successore di Michel Aoun, che ha concluso il suo mandato di sei anni come presidente la notte del 31 ottobre.
Dopo 11 sedute del Consiglio Legislativo, nessun candidato della comunità cristiana maronita ha ottenuto l’appoggio della maggioranza, alla luce dell’assenza di consenso e del rifiuto del dialogo politico da parte di alcune forze.
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