lunedì, Dicembre 16, 2024

Deve leggere

Articoli correlati

La Repubblica Dominicana mantiene il suo tasso di politica monetaria all’8,50% annuo da EFE

©Reuters. La Repubblica Dominicana mantiene il suo tasso di politica monetaria all’8,50% annuo

Santo Domingo, 28 aprile (EFE). – La Banca centrale dominicana ha riferito venerdì che mantiene, per il sesto mese consecutivo, il suo tasso di politica monetaria all’8,50% annuo.

Allo stesso modo, il tasso perpetuo di espansione della liquidità (contratti pronti contro termine di un giorno) rimane al 9,00% annuo e il tasso di deposito fruttifero (overnight) è all’8,00%.

L’emittente ha affermato che la sua decisione si è basata su una “valutazione globale” del recente comportamento economico, in particolare dell’inflazione.

In una dichiarazione, la banca ha affermato che con questo accordo viene mantenuta la moderazione nei prezzi internazionali delle materie prime, mentre i costi di trasporto dei container e le interruzioni nelle catene di approvvigionamento globali continuano a diminuire.

“A livello interno, l’inflazione continua a diminuire a causa del programma di restrizione monetaria, del sostegno del governo e della moderazione della domanda interna”, ha aggiunto.

La banca centrale ha osservato che la variazione mensile dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) è stata dello 0,21% a marzo.

Per quanto riguarda l’inflazione su base annua, era prevista intorno al 5,20%, mentre anche l’inflazione core, che esclude le componenti “più volatili” del paniere base, mostra un trend discendente, passando dal 7,29% di maggio 2022 al 6,16% a marzo 2023, con una previsione che potrebbe scendere a circa il 5,8% a fine aprile.

L’agenzia ha affermato che questa diminuzione delle pressioni inflazionistiche riflette l’efficacia del meccanismo di trasmissione della politica monetaria dopo il graduale aumento del TPM di 550 punti base tra novembre 2021 e ottobre 2022.

READ  Codici WhatsApp che nessuno conosce per cambiare il carattere

“In base alle attuali proiezioni, si stima che il TPM e la liquidità nell’economia siano a livelli sufficienti affinché l’inflazione converga nell’intervallo target del 4% ± 1% nei prossimi mesi”, ha osservato la banca centrale.

L’istituzione responsabile della politica fiscale ha ritenuto che il credito per la moneta nazionale inizi a mostrare segni di “moderazione”, passando da una crescita annua di quasi il 15% alla fine del 2022 a un’espansione di circa il 13% nell’aprile 2023.