L’economia dell’Eurozona sta mostrando allarmanti segnali di ripresa. La Spagna è il secondo paese in più rapida crescita nell’Eurozona all’inizio dell’anno. Il prodotto interno lordo (PIL) spagnolo ha registrato un miglioramento dello 0,5% tra gennaio e marzo di quest’anno, rispetto all’ultima estensione al 2022. Anche l’Italia e la Lettonia hanno registrato aumenti e il Portogallo ha superato solo l’1,6%. La prima stima di Eurostat, l’ufficio statistico europeo, questo venerdì.
I dati preliminari mostrano il buon andamento dell’economia spagnola, che si colloca al secondo posto tra i paesi con la crescita più elevata su base trimestrale e primo su base annua. Così, tra gennaio e marzo, il PIL spagnolo ha registrato un miglioramento dello 0,5% rispetto al periodo precedente e del 3,8% rispetto allo stesso segmento dello scorso anno.
Il PIL degli anni Venti ha registrato nel primo trimestre dell’anno un leggero aumento dello 0,1% rispetto al periodo precedente. Questo dato rappresenta un certo aumento rispetto alla crescita zero dell’ultimo trimestre del 2022, ma è comunque inferiore allo 0,4% registrato nel terzo trimestre dello scorso anno.
Ad inizio anno l’economia irlandese ha pesato molto sulla crescita del PIL dell’area euro, con una contrazione del 2,7% tra gennaio e marzo rispetto al trimestre precedente. Segue l’Austria, con il PIL in calo dello 0,3%, rendendo queste due le uniche economie degli anni Venti con una crescita negativa all’inizio del 2023.
Nell’UE nel suo insieme, la crescita del PIL è stata leggermente superiore allo 0,3% tra gennaio e marzo rispetto al periodo precedente. Sebbene vi sia stato un rallentamento del tasso di crescita rispetto al terzo trimestre del 2022, quando il PIL dell’UE è aumentato dello 0,4%, rispetto alla crescita negativa dello 0,1% dell’ultimo trimestre dello scorso anno, questo rimbalzo dà ossigeno ai venti -Sette.
Rispetto allo stesso periodo del 2022, l’economia dell’Eurozona ha recuperato l’1,3%. Al di sotto, invece, si trova l’1,8% dell’ultimo trimestre del 2022 e il 2,5% del terzo trimestre dello scorso anno. Un rallentamento del tasso di crescita dell’economia che riflette l’impatto della guerra della Russia in Ucraina e la conseguente crisi energetica.
La stessa dinamica si riflette nell’Unione Europea nel suo complesso, che chiude i primi tre mesi dell’anno con un PIL in crescita dell’1,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dinamica simile a quella dell’Eurozona. Tuttavia, quell’1,3% è in calo rispetto all’1,7% nel quarto trimestre del 2022 e al 2,6% nel terzo trimestre dello scorso anno.
Su base annua, l’economia spagnola sta crescendo maggiormente con un aumento del PIL del 3,8%, seguita dal 2,6% dell’Irlanda (che non mostra dati trimestrali così positivi) e terza. Portogallo, con un recupero del 2,5%.
In questo senso il caso della Germania è eclatante. Solo la principale economia dell’UE ha visto un calo dello 0,1% del PIL rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
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