Secondo il segretario del Comitato nazionale antiriciclaggio presso il ministero dell’Economia e delle finanze (Mef), Isabelle Vecchio, entro la fine del 2023 saranno attuate le ultime due delle quindici misure individuate nel piano previsto.
Precisa che ci sono ancora due punti che si stanno parzialmente affrontando, in particolare l’identificazione dei beneficiari finali e l’accesso delle autorità competenti a queste informazioni, e su questo stiamo lavorando di concerto con l’Autorità di vigilanza sulle questioni non finanziarie .
Secondo Vecchio, una nuova valutazione di questi problemi in un incontro pubblico con la Financial Action Task Force a maggio darà i risultati di questi sviluppi.
Per quanto riguarda la registrazione dei beneficiari finali, il Soprintendente per i Soggetti Non Finanziari, Dayra Carrizo, ha specificato che stanno conducendo una maratona di tali aggiornamenti nei centri capitali con la partecipazione di agenti residenti (avvocati che sono persone giuridiche nel Pubblico Registro ).
Ha aggiunto che attualmente ci sono più di 2.500 agenti residenti registrati sulla piattaforma, che è un numero molto positivo, e il 50 per cento del carico è stato raggiunto nel registro dei beneficiari finali di oltre 100.000 persone.
Carrizo ha osservato che ora resta da dimostrare la sostenibilità del processo.
In una precedente dichiarazione, il ministero delle Finanze ha indicato che tra le altre misure in corso di attuazione vi è l’indagine sul riciclaggio di denaro con precedenti di reati fiscali esteri.
A questo proposito, ha indicato che le capacità legali e istituzionali sono state rafforzate attraverso il Pubblico Ministero incaricato delle indagini antiriciclaggio nei reati fiscali commessi all’estero.
Inoltre, ha avviato più di una decina di inchieste per possibili reati fiscali esteri e ha ottenuto due condanne e una confisca per tale tipologia di reati.
Per quanto riguarda la Financial Action Task Force, nel suo registro dei paesi ancora nella lista delle giurisdizioni “sotto sorveglianza forzata”, Panama continua a non rispettare il piano d’azione scaduto integralmente nel gennaio 2021.
L’organizzazione internazionale ha espresso preoccupazione per questa battuta d’arresto e ha “fortemente” esortato lo stato del canale a completare rapidamente il suo piano d’azione entro giugno 2023, altrimenti prenderà in considerazione la possibilità di invitare i suoi membri a esercitare la dovuta diligenza nelle relazioni commerciali e nelle transazioni con l’istmo.
mem/ga
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