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Il ministro degli Esteri ha ribadito che l’Italia continuerà a inviare armi all’Ucraina

Nelle sue dichiarazioni al giornale, Tajani ha indicato che Roma ha una “posizione molto chiara” per il Paese nel quadro della guerra tra Kiev e Mosca, in linea con l’Unione Europea (UE) e la posizione dell’organizzazione contro la Russia. del Trattato del Nord Atlantico (NATO).

A questo proposito, ha detto, una questione importante è l’approvvigionamento militare alle truppe ucraine, sulla cui prosecuzione “si è espresso qualche giorno fa il parlamento”.

Il ministro degli Esteri ha anche sottolineato di dubitare che la reale intenzione del presidente russo Vladimir Putin sia quella di avviare colloqui di pace.

“Siamo pronti a concordare soluzioni accettabili con tutti i soggetti coinvolti nel processo, ma dipende da loro, perché sono loro che si rifiutano di negoziare, non noi”, ha detto domenica scorsa Putin. Gli attuali conflitti armati in Ucraina sono tra le attività dei rivali geopolitici della Russia.

Sulla complicata situazione del Kosovo, il ministro ha osservato che “il nostro obiettivo è tornare ad essere protagonisti nella regione, come già altri Stati stanno provando”, e ha ricordato che si terrà nella città italiana a fine gennaio 2023. Trieste è una conferenza nei Balcani per affrontare questo tema.

“L’Italia gioca già un ruolo importante, la presenza dei nostri militari è uno strumento di politica estera” e ha sottolineato che “non è un caso” che il maggior generale italiano Angelo Michele guidasse la missione Nato nella regione. (KFOR).

Molti paesi dell’UE, tra cui l’Italia, riconoscono l’autodichiarata indipendenza del Kosovo, dichiarata nel 2008 con il sostegno degli Stati Uniti, sebbene la Serbia consideri il territorio una provincia autonoma del paese, in conformità con la sua costituzione e la risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite Consiglio.

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In un’altra parte dell’intervista, il diplomatico ha accennato all’intenzione del suo governo di aumentare il budget di guerra nei prossimi anni, perché “tutti i Paesi Nato hanno un obiettivo: destinare gradualmente il 2,0 per cento del Pil alle spese militari. L’Italia vuole onorare questo impegno”.

Roma, 27 dicembre 2022
Cronaca digitale/PL

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