La decisione è arrivata in un momento critico, in quanto uno studio recentemente pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet ha rivelato che l’India è il Paese asiatico con i più alti tassi di tumori di questo tipo, seguita dalla Cina.
Si stima che più del 58% di tutti i casi di cancro cervicale e dei decessi nel mondo siano in Asia, con l’India che rappresenta il 21% delle donne morbose e il 23% dei decessi, seguita dalla Cina (rispettivamente 18 e 17).
Il cancro cervicale è prevenibile e curabile ed è causato dall’infezione con il virus del papilloma umano (HPV).
Con oltre 600.000 donne con diagnosi di cancro cervicale in tutto il mondo nel 2020, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha stabilito diverse linee guida che i paesi devono seguire per eliminare questa condizione come problema di salute pubblica.
Secondo il Centro internazionale per la ricerca sul cancro, l’Organizzazione mondiale della sanità ha stabilito che i paesi devono raggiungere e mantenere un tasso di incidenza inferiore a quattro nuovi casi di cancro cervicale ogni 100.000 donne.
Per raggiungere questo obiettivo, il 90% delle ragazze deve essere completamente vaccinato contro l’HPV prima dei 15 anni.
Il governo intende introdurre il vaccino contro l’HPV nel programma di immunizzazione universale, il che rappresenta un passo positivo.
Per combattere questo flagello, l’India dovrebbe lanciare il vaccino Cervavac auto-sviluppato a metà del 2023.
Questo prodotto è stato approvato dal Comptroller General of Medicines of India ed è stato autorizzato dal National Immunization Technical Advisory Group per l’uso nel programma di vaccinazione di massa.
Il farmaco verrà applicato principalmente nei centri educativi, ma il governo ha chiarito che raggiungerà le ragazze che non vanno a scuola, attraverso squadre mobili e attività di sensibilizzazione della comunità.
Insieme alla vaccinazione, dovrebbero essere implementati programmi di screening per rilevare i primi segni di malattia e concedere il tempo per il trattamento.
rgh/abm
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