Il ruolo di Roma nello sviluppo del jet da combattimento di sesta generazione, con il Regno Unito e il Giappone come partner, chiaramente non è visto come simile. il loro Ministro della Difesa, Guido CrocettoIl garante ha chiesto che il piano fosse diviso in tre parti uguali, mentre Germania, Francia e Spagna avanzano i propri piani. Futuro sistema di jet da combattimento (FCA), concorrenza diretta Programma globale di aviazione da combattimento (GCAP) Italia, Inghilterra e Giappone si sono impegnate a farlo.
“L’Italia potrà continuare su questa strada solo se avrà lo stesso peso di Giappone e Gran Bretagna in termini di tecnologia, ricerca e poi, se necessario, decisioni”, ha sottolineato Croceto. Reuters, riferendosi al riferimento diretto del politico transalpino che il “33%” dovrebbe essere distribuito a ciascuno dei soci. Al momento, i ruoli specifici di ciascun paese nel programma non sono ancora stati definiti.
Crocetto è andato oltre nel suo approccio alla condivisione dei partner, affermando che non dovrebbero esserci ostacoli all’adesione al programma. FCAMe lo ricorda con interesse Motivi utilizzati dall’azienda italiana leader del progetto all’epoca, LeonardoPer far parte dello sforzo britannico TempestaOra legato al progetto giapponese fx. Nel 2019, l’allora CEO dell’azienda italiana, Alessandro Propumo, annunciò che stavano già lavorando con il Regno Unito su un progetto per un sistema aereo a guida di caccia di sesta generazione, con la speranza di fondersi in seguito. FCA.
Nuovi partner
Adesso ci pensa anche il ministro Croceto GCAP Per aggiungere più partner soprattutto all’interno dell’Europa. A questo punto, come parte di un piano concorrente FCAIl Amministratore delegato a partire dal Airbus Difesa e SpazioUno dei suoi principali partner del settore, Michael corno della scuolaCome ha sottolineato qualche giorno fa, accetta di rifiutare l’ingresso di nuovi partecipanti extraeuropei nell’impresa franco-tedesco-spagnola, Almeno nei prossimi due anni. A questo punto, menzione GCAPIl ministro italiano ha detto: “Penso che la sfida sia accelerare in modo significativo il settore della ricerca e della tecnologia e poi attrarre altri paesi nei prossimi due o tre anni”.
Tokyo e Londra hanno annunciato lo scorso maggio che avrebbero consegnato un piano congiunto entro la fine dell’anno. Entrambi i paesi hanno in programma di sviluppare aerei da combattimento stealth (Furto) e la tecnologia che funziona in tandem con i droni che in parte definisce quelli che vengono chiamati jet da combattimento di sesta generazione.
L’Italia, dal canto suo, è entrata a far parte del Regno Unito nel 2019 Per far parte di un progetto britannico progettato per sviluppare il futuro jet da combattimento TempestaE la Svezia ne fa parte, seppur negli ultimi mesi Un certo scetticismo è sorto da Stoccolma in base al loro livello di impegno nel progetto.
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