La parte centrale di Lie Telling the Truth: conferenze, articoli, interviste e altri testi, ha detto Jimenez a La Jornada, copre principalmente materiale scritto dal 1955 al 1985.
Durante i suoi ultimi anni, Rulfo considerava la letteratura originale come una “preoccupazione primaria”, stava sviluppando un romanzo con questo tema e si interessò a scrivere sul movimento del 1968: questo appare nel titolo, dice.
Ci sono un totale di 19 testi inediti, sconosciuti o di difficile accesso scritti dall’autore messicano, ha spiegato Jimenez, così come le immagini degli originali incluse nella copia, sia che si tratti di un’immagine di un documento o di qualsiasi pagina. .
Un altro aspetto che spicca è l’attenzione di Rolfo all’influenza del Sessantotto sulla letteratura di quella generazione.
Una bugia che racconta la verità… Si conclude con una sezione di commento, in cui viene contestualizzato ogni periodo della vita dell’autore, includendo infatti diversi ritagli di giornale che ci permettono di trovare l’interlocutore di quanto gli stava accadendo.
Nato Juan Nepomuceno Carlos Pérez Rulfo Vizcaíno (1917-1986) a Jalisco, in Messico, divenne uno dei più grandi scrittori latinoamericani del ventesimo secolo.
Le sue opere presentano una miscela di realtà e fantasia che si svolge in ambientazioni messicane, ma ha influenzato il colombiano Gabriel García Márquez nel suo cammino verso il realismo magico.
I personaggi di Rulfo rappresentano costumi e profonde tragedie sociali e culturali intrecciate in un mondo immaginario, come si può vedere in El llano en llamas e Pedro Páramo.
Gas/IFB
“Creatore. Amante dei social media hipster. Appassionato di web. Appassionato fanatico dell’alcol.”