La mostra si inserisce nelle azioni legate alla XXIV Settimana della Cultura Italiana nell’Isola dei Caraibi e propone un dialogo tra una delle figure principali dell’arte italiana, Pistoletto (Biella, 1933) e Capote (Pinar del Río, 1977). , eminente creativo cubano.
Secondo gli organizzatori della mostra, questa collezione generazionale comprende pezzi esemplari dell’artista italiano, esposti in diverse parti del mondo, con opere precedenti e recenti dell’artista cubano, uno scambio unico realizzato appositamente per questa mostra con Pistoletto. Pezzi.
Uno degli strati più famosi della corrente nota come “arte povera”, il lavoro del creatore italiano è caratterizzato dalla combinazione di oggetti della vita quotidiana come legno, foglie, pietre, lastre di piombo o vetro e verdure. , e persino rifiuti, e per la sua visione critica delle associazioni dei consumatori.
Nel maggio 2015, l’artista e teorico ha portato Paraiso alla dodicesima Biennale di arti plastiche dell’Avana e ha ricevuto una laurea honoris causa dall’Università cubana delle arti.
La sua prima mostra personale sull’isola si è tenuta nel novembre 2016 presso il Museo Nazionale di Belle Arti della capitale, una mostra che ha definito una delle più classiche della sua carriera. Autoritratto, oggetti rubati e Venere di stracci.
Nel 2017 Pistoletto ha presentato la mostra Tercer Barroso nel Parco Metropolitano della capitale, accanto agli artisti cubani Juan Sandoval, Alejandro Vázquez, Mariángala Aponte, Savina Tarcidano, Juan Carlos Rodríguez, Byrom Cotoja e Rainer Pantoja.
Il famoso artista ha opere in musei d’arte e gallerie contemporanee in tutto il mondo, tra cui la Tate Gallery di Londra e il Museo spagnolo Reina Sofia di Madrid.
Secondo la critica d’arte cubana Corina Matamoros, Cabot ha iniziato a lavorare alla fine degli anni ’90 e le sue opere condividono alcune qualità comuni ad alcuni dei creatori già affermati di quegli anni e quella che i critici attuali chiamano la “generazione 00”.
“Sto dicendo che applica un pacato distacco alle questioni di identità e appartenenza, che sono indubbiamente molto importanti per la cultura dell’isola”, ha detto.
L’artista cubano ha ricevuto una residenza dal Vermont Studio Center (2002), una Brownstone Foundation di Parigi (2003), un premio dalla Pollock-Krasner Foundation di New York (2005) e una borsa di studio dal John Simon Guggenheim Memorial. Fondazione a New York (2006).
Il suo lavoro è stato protagonista di due mostre personali a New York (2004, 2010 e 2013) e Zurigo (2006), oltre a mostre collettive in Italia, Portogallo, Sudafrica, Grecia e Cuba.
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