lunedì, Dicembre 16, 2024

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Catherine ha mandato in onda i suoi scheletri e il Messico si è riempito di gioia

Sono passati due anni da quando queste donne “scheletro”, con i loro buffi cappelli e vestiti di fantasia, non sono uscite nello splendido Paseo de la Reforma dove di solito sfilano davanti alla cattedrale del Messico vestite di tutto lo “splendore” dei ricchi europei in la fine dell’ottocento.Venti di pura “razza”.

È una presa in giro di questo archetipo di donne “bianche” e “educate” che disprezzano le donne indigene e gli indigeni in un paese multietnico come il Messico, dove sono ancora vive 68 lingue madri indigene.

La tradizione La Catrina non esisteva fino a quando all’inizio del XX secolo apparve un’illustrazione dello scrittore messicano José Guadalupe Posada, che chiamò La Calavera Garbancera come una potente critica sociale delle classi medie privilegiate che credevano di appartenere al lignaggio più alto .

Questa illustrazione di Posada è stata così popolare che il suo personaggio, che ha accompagnato con graffiti altamente satirici, è stato adottato dal muralista Diego Rivera, che ha completato il suo outfit con un abito chic nella sua opera A Sunday Afternoon Dream ad Alameda Central. Proprio su quell’hummus pseudo-europeo come ‘La Catrina’.

Forse perché il volto di questa figura snella e alta, i cui zigomi erano coperti da un cappuccio alla maniera delle donne europee dell’epoca, venne gradualmente inglobato nei giorni del Giorno dei Morti, fino a divenire parte insostituibile. da questa tradizione. Unico dal Messico.

Con questo si sono ritagliati un proprio spazio nella tradizione e sfilata che ogni anno vinceva in iniziative e che non è più guidata solo dalle donne, ma anche dalla comunità gay che le dona un tocco speciale di ironia che trabocca di umorismo e fa festa più allegro e affascinante.

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Lo spettacolo è gratuito e chiunque voglia partecipare con i costumi che più gli si addicono, dagli scheletri Rumba ai clown, zucche, licantropi, Dracula e tutte le immagini di chi vuole ricreare di propria spontanea volontà è il più “terrificante” idea del mondo sotterraneo.

Quest’anno sarà un ricordo indimenticabile perché migliaia di persone di tutte le età, compresi molti bambini, sono andate in quasi cento cabine di “pittori” per trasformare i loro volti in teschi e prendere le loro ossa, in particolare le costole e gli stinchi, su in l’aria e goditeli. in modo esagerato.

I grandi teschi e le enormi incisioni di katrinas sui marciapiedi lungo l’intero percorso erano luoghi in cui le famiglie potevano scattare foto di gruppo per il loro momento di divertimento.

Una festa come questa, Maritiri, una signora di 75 anni vestita da Caterino, ha detto a Prensa Latina, che tutti noi messicani ne abbiamo davvero bisogno.

L/mq