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Marcela Barcelo: “Dimentichiamo che i dipinti non sono quadri, sono importanti”

Questo contenuto è stato pubblicato il 08 giu 2022 – 12:24

Parigi, 8 giugno (EFE). L’artista franco-spagnola Marcela Barcelo presenta la sua nuova mostra personale a Parigi, “Locus Amoenus”, in cui rivisita i luoghi che custodisce nella sua memoria e i paesaggi della sua infanzia.

Nato nel 1992 a Maiorca (Spagna), l’artista vive e lavora a Parigi. In questa mostra al FORMA di Parigi, la figlia di Michael Barceló presenta la sua prima mostra personale in cinque anni, un’evocazione di luoghi che prendono sfumature nella memoria.

La pittrice ha parlato con EFE del suo lavoro e del processo creativo: “Mi piace che la persona che guarda il dipinto veda se stessa”, ha commentato parlando di ciò che rappresenta nei suoi dipinti.

Spiega che crea costantemente nuove opere nel suo laboratorio, poiché per lui è necessaria la solitudine per poter dipingere. “Quando ho finito con un dipinto, voglio farne un altro”, dice.

Afferma anche che “non pensa ai dipinti prima di dipingere” ma che gli vengono automaticamente, aggiunge Barcelo.

Il pittore ha esposto le sue opere in molti paesi e nel 2015 è stato insignito del Premio di Design Contemporaneo per le Belle Arti a Parigi, ricorda la mostra.

“Il giorno dopo l’inaugurazione, sono tornato al laboratorio”, ricorda, mentre esponeva i dipinti in questa galleria, tra i suoi dipinti preferiti c’era “Hera”, con ispirazione leggendaria, mescolando acrilico, olio e vernice. Smalto per dare al tuo tessuto toni di blu e un bagliore cangiante.

Ha spiegato che le sue opere sono difficili da adattare ai social network e a Internet, perché le fotografie non riescono a catturare le sfumature e la luminosità dei suoi dipinti. “Ci dimentichiamo che i dipinti non sono immagini, sono importanti”, dice.

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Per lei, esprimere la sua arte a parole può essere complicato perché affronta argomenti molto vicini alla sua materia: “Ci sono cose molto intime in quello che faccio”, dice Barcelo.

Una delle opere in mostra, “Caminante, No Hay Camino” si ispira ai versi del famoso Antonio Machado ed è l’unica opera in mostra che mostra un personaggio in movimento che vuole simboleggiare il cambiamento.

La sua arte rappresenta la fine della natura e della bellezza e la paragona ai fuochi d’artificio, che è un “momento di bellezza”. In un altro pannello è raffigurato il fiore di agave, una pianta che fiorisce una volta e poi muore.

In questa mostra, aperta fino al 13 luglio, Marcella Barceló esprime il suo lato più intimo e innovativo, avvicinandosi e comprendendo la sua arte da un nuovo punto di vista, evocando la bellezza paesaggistica della sua infanzia a Maiorca, dove il suo “posto meraviglioso”, il suo ideale, è un luogo “quasi perfetto nella memoria”. EFE

cmm/rcf/psh

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