martedì, Dicembre 17, 2024

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David Byrne crede anche che usciremo meglio da questa pandemia | Paese settimanale

“Potresti chiederti: come sei arrivato qui?” Una domanda importante che i Talking Heads si sono posti una volta nella vita ha già una risposta. La risposta è stata data dallo stesso uomo che l’aveva allevata quattro decenni prima, quello che era il capo della banda più colta dell’onda di New York, uno scozzese con una testa distinta. Alla fine rivela “Si scopre che nulla è deterministico” David Byrne. Il musicista, ma anche regista, fotografo e scrittore ha vissuto un momento epico nel vedere la vita scorrere, tagliata fuori da ogni contatto durante i giorni di reclusione. Osserva il suo corpo. Riconsidera le tue priorità e i tuoi valori. Mettere in discussione la tua routine quotidiana. Come tutti. “La storia non è ciò che è successo, ma ciò su cui siamo d’accordo è accaduto in base ai nostri interessi allineati”, dice. Questa è la sua versione (grafica) dei fatti.

Fedone

il suo titolo Storia del mondo (in Dingbats) Si legge come un account di esperienza condivisa. C’era una volta, dal modello atomico di Democrito alla comunità nasale della PCR, in centinaia di lunghe illustrazioni, testimonianze emotive di un pensatore in quarantena. Byrne (Dumbarton, 1952, naturalizzato negli Stati Uniti all’età di otto anni) ha incanalato le sue paure, interessi e desideri disegnando – più passione/talento – nella speranza di concludere che, in effetti, un altro mondo è possibile. O almeno è immaginabile. La risorsa utilizzata per questo è un dingbat, un boom e una forma decorativa a bacchetta che aiuta a separare blocchi di testo più o meno temuti e rovinare gli spazi di lettura, la dice lunga sulle intenzioni dell’autore. Curioso: dingbats è anche quello che si dice in inglese per chi è muto. L’ironia della bontà, il marchio della casa.

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Fedone

Con un design raffinato e un montaggio impeccabile del suo amico, giornalista, artista e curatore Alex Clam (Direttore del Museo, New York Museum of the Human Condition), il volume include anche i pensieri di Byrne su ciò che era e potrebbe essere. , se abbiamo imparato qualcosa da questi anni di pandemia.

Sono aforismi, estratti, versi, come parole grafiche, immediatamente identificate con il flusso di coscienza dell’autore di Psycho Killer, Born under Punches, Road to Nowhere, Lazy or Here. “Spero che altri si riconoscano in alcune di queste foto”, dice. “Penso che le canzoni, come le canzoni, non parlino solo di me”.