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3 dicembre 2023. Caso di botulismo alimentare in Italia

3 dicembre 2023

Una donna di 41 anni di San Donà di Piave, in provincia di Venezia, nel Veneto, ItaliaÈ stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva a causa di un avvelenamento da tossina botulinica e poi ricoverato nel reparto ictus dell’Ospedale di Portocorro (Botulismo) relativo all’assunzione Pepe olio. La vittima si è recata al pronto soccorso il 19 novembre 2023 con sintomi quali vertigini, difficoltà a parlare, disturbi visivi e difficoltà a deglutire, sintomi tipici del botulismo.

I medici hanno confermato il sospetto di botulismo alimentare e hanno informato il Servizio di Igiene e Nutrizione Alimentare (SIAN) di avviare un’indagine epidemiologica. Il paziente è stato dimesso dal reparto di terapia intensiva e sta bene.

Il personale della sanità pubblica (SISP) e del SIAN hanno ispezionato l’abitazione della donna e hanno trovato del pepe in un barattolo di olio. Clostridium botulinum, il microrganismo che produce la tossina botulinica. Ciò escludeva la possibilità che il problema fosse causato da conservanti prodotti industrialmente.

Pericoli locali Italia

Maggiori informazioni sul botulismo in Italia

  • 2020. Ottobre. Focolaio in Sicilia
  • L’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di casi di botulismo. Dal 1986 a giugno 2019 sono stati registrati 342 focolai (confermati dal laboratorio) che hanno coinvolto 501 persone, secondo i dati del Centro nazionale di riferimento per il botulismo (CNRB).
  • Notifica obbligatoria dal 1975
  • Principali epidemie: 1993 (7 casi, 2 focolai); 1995; 1996 (8 casi); 2004 (25 casi in Molise); 2011 (3 casi, 1 decesso; avvenuto in Finlandia quando venivano consumate olive in scatola provenienti dall’Italia) Le verdure in scatola erano implicate nel 57% dei casi, prosciutto e salsicce nel 15%. Esplosioni più recenti sono state abbinate ai funghi sott’olio, alle olive in salamoia, al mascarpone fresco e alle melanzane fritte nell’olio.
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