domenica, Settembre 8, 2024

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200 persone sono state arrestate per protestare contro la visita di Netanyahu negli Stati Uniti – Escambray

Gruppi di attivisti hanno organizzato un sit-in davanti agli uffici del Congresso americano per respingere il discorso del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante la sua visita a Washington

Martedì la polizia del Campidoglio ha effettuato diversi arresti tra i partecipanti che indossavano magliette rosse con la scritta: “Non a nostro nome”. (Immagine: Internet).

Martedì, la polizia del Campidoglio degli Stati Uniti ha arrestato quasi 200 attivisti che avevano partecipato a una protesta contro la visita del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che mercoledì terrà un discorso in Campidoglio.

Questo martedì, centinaia di persone si sono radunate all’interno del Cannon House Building in Campidoglio, su invito di Jewish Voices for Peace.

Gli attivisti indossavano magliette rosse con la scritta “Non nel mio nome” per condannare il genocidio di Gaza e anche per denunciare la complicità del governo del presidente americano Joe Biden nella fornitura di armi e denaro a Israele.

La visita di Netanyahu avviene due mesi dopo che il procuratore della Corte penale internazionale, Karim Khan, ha chiesto l’emissione di un mandato di arresto contro il primo ministro israeliano con l’accusa di aver commesso crimini di guerra.

Da parte loro, i parlamentari americani hanno affermato che boicotteranno il discorso di Netanyahu al Congresso.

Alcuni membri democratici del Congresso hanno annunciato che non parteciperanno alla sessione legislativa rifiutando la presenza del primo ministro israeliano.

Il senatore Bernie Sanders ha affermato che Netanyahu è un criminale di guerra e che il suo governo di estrema destra non dovrebbe ricevere un altro centesimo dai contribuenti americani per continuare la disumana distruzione di Gaza.

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Il discorso sarà interrotto anche dalla deputata Rashida Tlaib, dalla senatrice Patty Murray, Chris Van Hollen e altri.

“Il presidente Biden ha dato priorità al ritorno sicuro di tutti gli ostaggi, ma il primo ministro Netanyahu no. Continua a mettere la sua sopravvivenza politica al primo posto rispetto agli interessi del popolo israeliano e dei cittadini americani. Van Hollen ha dichiarato: “Signor Presidente, rinnovo il mio appello per un cessate il fuoco immediato e la restituzione di tutti gli ostaggi”.

Nell’ambito della sua visita, Netanyahu intende incontrare giovedì prossimo Biden, recentemente guarito dall’infezione dal virus che causa il Covid-19, e venerdì successivo parlerà con il candidato repubblicano alle presidenziali Donald Trump.

Ha in programma anche di incontrare il vicepresidente Kamala Harris, che sta emergendo come candidato presidenziale del Partito Democratico dopo che Biden si è ritirato dalla corsa elettorale, anche se la data non è stata fissata.

Ciriaco Capone
Ciriaco Capone
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